Scritti d’arte di Volponi
Martedì scorso 11 marzo sono stato invitato a parlare di un volume scritto da Luca Cesari sugli scritti d’arte di Volponi. Il mio intervento, che forse non avrei dovuto fare, ha oscillato tra note positive e altre negative, il che sia ben chiaro non tocca l’alta stima che ho per Volponi, uno degli autori che è stato ben accolto dai noi della neoavanguardia mentre era pure caro ai valori tradizionali dell’establishment. Tanto per intenderci per i suoi primi quattro volumi lo ritenevo degno del Premio Nobel. Ma è anche vero che c’è stata pure una sua esistenza nel campo della critica dell’arte, per molti anni nel quadro del festival dell’Unità di Bologna io intervenivo ma appunto come critico d’arte, Forse qui in sala ci sono artisti che da me hanno ricevuto la targa Volponi, ma mi chiedevo che cosa mai sapesse davvero dell’autore. Io lo avevo ben conosciuto e amato ma credevo che in quell’occasione dovessi appunto accontentarmi del ruolo di critico d’arte, però hanno cominciato a dare la targa anche ai miei colleghi critti di letteratura e allora ho chiesto di averlo pure io. Sono stato accolto e addirittura intervistato a domicilio, data la mia ormi scarsa possibilità di deambulazione, ma poi quella mia testimonianza nessuno l’ha vista per la ragione banale che la sera in cui il documentario era in programma, pioveva, si poteva darlo in altra occasione ma ho sempre dovuto constatare l’ostilità della Casa dei Pensieri nei miei confronti. Dunque c’è un versante di un Volponi legato all’arte come attesta la targa che viene data nel suo none ogni anno, inoltre se si va in visita al Palazzo Ducale di Urbino una delle più belle esperienze si ha al secondi piano dive c’è la collezione che Volponi ha costituito negli anni con nomi altisonanti, Reni, Guercino, Ribera e altri del medesimo valore, collezione poi dedicata in memoria del figlio moto in un incidente aereo mentre rientrava da Cuba. Ma com’è che di questi grandi nomi non ci sono tracce negli scritti e discorsi inseriti in questa antologia? Segno che il loro acquisto gli era stato segnalato da altri. Così, tra riconoscimenti e passi indietro, si è risolto il mio intervento l’altra sera allo Stabat mater, tra la costernazione e il disappunto dei presenti, tutti ostili a quello che sembrava un mio tradimento alle ragioni stesse di aver promosso quella serata.