Attualità

Quanta Sapienza c’è in Goliarda

Goliarda Sapienza

E’ successo quasi un miracolo, Einaudi che in genere è restio a farmi avere le sue pubblicazioni, anche se da me richieste, questa volta mi ha mandato, senza mia richiesta, l’Autobiografia delle contraddizioni, opera di Goliarda Sapienza dell’ormai lontano 1996, quasi per invitarmi a leggere una autrice altrimenti da me ignorata. Quando Goliarda aveva iniziato il suo cursus, forse l’ho confusa con altre scrittrici cui non andavano certo i miei favori, avevo intrecciato un acre scontro con Rosetta Loy, non ero sato più favorevoli alla Sanvitale, e perfino a Dacia Maraini, che considerato traditrice di quando si era affidata a me su consiglio di Moravia per tentare di entrare nella neoavanguardia. Forse ho pure incontrato Goliarda in qualche cena romana. E del resti allora, anni ’60 inoltrati, la mia attenzione andava per intero alle scrittici di RicercaRE, con Silvia Ballestra e Rossana Campo a fare da apripista, ma seguite anche da Simona Vinci e da Isabella Santacroce. Non c’era posto insomma nelle mie capacità di comprensione per Goliarda, ma ora che leggio        queste sue memorie a spizzichi trovo  che essa ha anticipato, non certo quelle autrici, ma l’attuale numeroso panorama di romanziere che pescano tutte nel privato, come faceva già lei, con queste vicende simili a una specie di autoanalisi in pubblico, con tanti elementi che appunto ritroviamo nella tematica delle romanziere di oggi, ma che non hanno la forza e l’autenticità che spettano a chi ha fatto i primi passi su questa strada.  Difficili rapporti col padre e con la madre nonostante una apparente dolcezza di lei a riscontro della brutalità paterna, difficoltà col sesso, con i primi amore, difficile stato economico, andirivieni tra il luogo meridionale d’origine e una Roma che a tratti invita ma ad altri respinge. Rapporti sul proprio stato fisico e psichico, insomma una folla di dati interessanti, una pletora di notizie su cui torneranno le nostre scrittrici di oggi, e allora tanto vale riconoscere questa fonte primaria forse la più felice nel punteggiare delle notizie che si rovesciano su di noi, sempre con tocchi leggeri ma taglienti, urticanti, dolenti come punture. E questo, appunto in un  diario incessante dalle mille risorse, pronto  a replicarsi, a battere su tasti a un tempo nuovi e per altro verso già agitati, risaputi, ma quella pletora informativa è pur sempre  nutriente ed efficace.

Goliarda Sapienza, Autobiografia delle contraddizioni. Einaudi, pp. 695, euro 20.

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