Pulixi e Gamberale, ordinaria amministrazioe
Il venerdì scorso il mio computer mi ha tradito mangiandosi una recensione a La donna nel pozzo di PIergiorgio Pulixi, cui contestavo la classificazione di romanzo noir, mentre al solito era una ordinaria vicenda consueta al nostro Sud, di una povera donna che era stata testimone di un crimine e quindi fatta sparire in una fossa, dove era stata ritrovata anni dopo con un abbozzo di indagine. Oggi potrei parlare di un suo opposto, di una donna che si muove del tutto a suo agio nello scenario attuale. Si tratta di Chiara Gamberale e del suo Dimmi di te, che piace al pubblico perché in tanti si riconoscono in quella ragazza dagli amori facili, che evita la maternità come una tara insopportabile per la sua liberà di mosse, che avviene in scene consacrate dal turismo di élite dei nostri tempi. Il tutto prestante con grazia e civetteria , ma con attenzione a evitare i drammi, o a smontarli se si affacciano, a riolverli in un nulla di fatto. Il tutto, scorrazzando da un luogo di piacere all’altro. E’ certo un antidoto al meridionalismo che ci affligge in tante storie, ma pagato al prezzo di una leggerezza perfino vacua, ma forse è proprio questa indifferente versatilità di situazioni ciò che piace a tanti lettori.
Pirgirgi Pulixi, La donna nel pozzo, Feltrinelli, pp. 300, euro 18. Chiara Ganberale, Dimmi di te, Einaudi stile libero, pp. 204, euro 18.