Attualità

Non paragonare il Katargate con Mani pulite

Trovo che sia esagerato paragonare il Katargate al grande cataclisma di Mani pulite. Allora si trattò della crisi di un intero sistema politico, crollarono i partiti che fin lì avevano governato l’Italia del dopoguerra, il pentapartito, che approfittava del controllo degli enti governativi facendosi consegnare da loro laute prebende. Ma anche il partito dell’opposizione, il PCI, che essendo escluso dal governo non poteva attingere alle casse degli enti di stato, rimediava ampiamente facendosi finanziarsi dall’URSS, che imponeva alle ditte italiane desiderose  di fare affari con la Russia sovietica di pagare una tangente proprio al partito comunista, che patì e fu disfatto dalla medesima crisi da cui risultarono colpiti a morte, i partiti antagonisti, Allora ci fu un solo uomo della statura di Craxi che denunciò apertamente in Parlamento le colpe di questo sistema, di cui lui stesso aveva approfittato, ma costretto a pagare il fio maggiore di questa criminalità diffusa, e in qualche modo eretta a sistema comune. Invece il Katargate è solo una limitata questione di malaffare, cui si potrà porre rimedio con qualche norma di legge più severa nei confronti degli influencer, ovvero dei lobbisti. Nulla che metta davvero in crisi il Parlamento dell’Europa unificata, e neppure, a casa nostra, il Pd, che ha già tanti problemi per conto suo, anche se senza dubbio questo scandalo di natura molto parziale di cui risulta colpevole qualche suo seguace non ne migliora certo l’immagine pubblica.

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