Letteratura

L’opportuna brevità di Argenti

Ricevo da un autore a me sconosciuto , Nicola Argenti, quella che credo essere la sua opera prima , una raccolta di brevi racconti, sketches, scene umoristiche, dal titolo di Uomini e mostri. Forse più eloquente il sottotitolo, Brevi cronache dal mondo, dove quello che conta è proprio la nozione di brevità. Non so perché tanti autori anche giovani dei nostri giorni si ostinino a voler raggiungere la dimensione laboriosa del romanzo, meglio puntare su imbarcazioni più leggere e agili a muoversi nel nostro vissuto quotidiano, come riesce a fare appunto il nostro Argenti. Non è che tutti questi suoi spunti vadano a segno, ma forse è destino intrinseco di ogni novelliere che nella scelta che propone ci siano motivi felici e riusciti, altri invece falliti, o rimasti solo allo stato di un abbozzo informe. Quando però l’idea è buona, il risultato salta fuori giusto, come è nel caso di quel tale che non regge alla noia dei pranzi e delle feste ufficiali, e allora si apparta nelle stanze dell’appartamento che lo ospita, fino a trovare un letto matrimoniale su cui si getta per un pisolino restauratore, ma intanto tiene d’occhio un orologio al muro per valutare di quanto si possa prolungare la sua assenza dal tavolo ufficiale, da cui magari si può credere che si sia allontanato per cercare una toilette. Oppure c’è il caso del fumatore incallito che non ha fatto bene i conti di quante sigarette si deve portare dietro e ora, rimasto a secco, fruga ansiosamente nella scatola nella speranza di veder affiorare uno dei miracolosi corpi biancastri in cui sono riposte al momento tutte le sue brame. Ma ognuno di questi brevi pezzi, se riuscito, ci fornisce la sua sorpresa, quasi nel rispetto delle regole che presiedono alla narrazione delle barzellette che contano. Anche se beninteso ci sono fra le molte quelle che non funzionano e restano deludenti.

Nicola Argenti, Di uom

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