L’intervista della Meloni
Ieri, giovedì 9 gennaio, abbiamo avuto la lunga intervista della Meloni, durata quasi due ore. Ovviamente tutti le hanno riconosciuto il successo dell’aver riportato a casa Cecilia Sala, ma a parte questo, nulla di buono, come fra gli altri ha subiito puntualizzato Bersani dalla Gruber.
In ordine di importanza, i problemi cui la premier non h saputo rispondere sono, uno, il basso stipendio dei nostri lavoratori, ai più bassi gradini dell’Europa. Era stato buono il provvedimento di fare dei prelievi dai super-proventi delle banche e degli enti energetici, luce e gas. Ma ne era stata subito dissuasa, troppo ardito, e poi le banche avevano strumenti per vendicarsi. inefficace anche il provvedimento di raccogliere più fondi dalle partite Iva portandole a un patto di versamenti biennali bloccati. Evidentemente gli eventuali interessati si sono fidati di più del loro solito ricorso all’evasione annuale delle tasse. Secondo problema, le carceri affollate, buono il suggerimento di Renzi di trasferire un po’ di condannati nelle supercarceri apprestate in Albania, avendo constatato che servono molto poco per depositarvi qualche migrante. E a proposito di questi, si dovrebbe accogliere la raccomandazione che viene addirittura dalla Confindustriua secondo cui ci vorrebbero quasi mezzo milione di migranti sia per coprire i lavori che gli italiani non vogliono più fare sia per colmare le culle altrimenti sempre più rarefatte. Il che implica un concedere loro un trattamento dignitoso, anche con ricorso a un qualche ius, meglio quello di nascita, se no di scolarizzazione. La Meloni che non ne vuole sapere, se l’è cavata dicendo che si potrebbe creare una disparità tra figli, ammessi al diritto di cittadinanza, e genitori che non ce l’hanno ma che potrebbero riportareare i figli nei Paesi d’origine. Come se oggi il problema non fosse di facile soluzione con ricorso a un doppio passaporto. E poi anche qui la Meloni si contraddice perché ottimo era stato il suo progetto di collaborare con la Tunisia per dei viaggi protetti degli immigrati senza affidarli agli scafisti. Non sono mai riuscito a sapere se l’Europa continua a dare miliardi a Erdogan perché fermi l’ immigrazione dall’Est, se sì noi potremmo chiedere un uguale trattamento per accogliere come si deve i migranti appunto dai Pasi dirimpettai, Tunisia e Libia, il che sarebbe l’attuazione del piano Mattei. E poi naturalmente restano aperti i problemi della sanità con una politica di destra volta a favorire le cliniche private, le uniche a concedere tempi brevi d’intervento. E tante altre cose di questo genere, discendenti da un governo di destra-centro improntato al triangolo Dio Patria Famiglia.