Attualità

Leggerezza di Starnone

Il vecchio al mare

Questo il titolo dell’ultimo romanzo di Domenico Starnone, che naturalmente  è una sfida palese al capolavoro di Hemingway, Il vecchio e il mare, che gli ha dato nei suoi tardi anni il premio Nobel. Starnone, autore sornione e beffardo,  sa ben che può ingaggiare un duello con quel colosso, data la diversità delle rispettive muse, quella dell’autore statunitense epica, drammatica, impegnata in un duello mortale con eventi estremi. Per questo verso c’è una comunanza di intenti tra Hemigway e Garcìa Màrquez, da me appena esaminato, non per nulla entrambi  ritenuti degni del Nobel per la letteratura, nessuno invece lo proporrebbe per il “leggero” e un po’ fatuo Starnone, a cui un titolo che si addice particolarmente è quello di una sua prova da me commentata in modo molto positivo, Scherzetto. Il vecchio protagonista di questa narrazione, Nicola, detto Nico,  se ne sta a riva, tutt’al più facendo sposare la sedia a sdraio su cui se ne sta adagiato, ma esercitando un utile compito di dare consigli a giovani fanciulle, come per esempio a Lu.  Qualche impresa marina, come quella di remigare su un caiacco o su una qualche imbarcazione, è ormai cosa del passato, come tutto quello che ronza nella testa di questo anti-eroe, ben diverso dagli atletici e robusti campioni presenti nelle opere di Hemingway e di Màrquez. In lui c’è pur sempre la traccia dell’insegnante, del maestro di vita, pronto a dare consigli alle giovani esistenze, magari non esitando a tentare di approfittarne pro domo sua, in qualche senile rigurgito di sessualità., ma sempre tenuto su note leggere e ben attento a non entrare in zone di pericolo, di gorghi o abissi del vivere, esattamente come leggero,  cauto, elegante era il suo destreggiarsi tra i flutti.  Ora meglio contemplarli a distanza di sicurezza, ma senza rinunciare  a un ruolo di guida, scaltra, sospesa tra una certa purezza di intenti e qualche residua prurigine di avventure sessuali, Il tutto tenuto sempre in una dimensione di leggerezza, come un prezioso minuetto sospeso, fino a rasentare la fatuità e l’inconcludenza.

Domenico Starnone, Il vecchio al mare, Einaudi, pp. 122, euro 17.

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