Nessuno ha notato un fatto spiacevole, che i premi d’arte, un tempo numerosissimi in tutta la Penisola, ora sono quasi tutti cessati, a differenza di quelli letterari che invece si moltiplicano. Spicca pertanto il Premio Michetti che raggiunge il bel numero di una sua 70ma edizione, forte di due fattori, prima di tutto dell’esistenza di un ampio museo dedicato proprio al grande artista abruzzese, e di un Presidente della relativa Fondazione, Carlo Tatasciore, che non è precisamente un esperto d’arte, ma questo gli permette di rivolgere al settore uno sguardo libero da pregiudizi. Inoltre è un brillante filosofo che tiene a battesimo una delle tante manifestazioni, queste sì numerose e in crescita, che nelle nostre varie località ora si tengono a favore di questa super-disciplina. Mi onoro di essere stato invitato poco tempo fa alla “Filosofia al Mare”” che Tatasciore organizza annualmente, e gli devo essere grato per avermi fatto capire, coi suoi scritti illuminati, l’importanza del filosofo Shelling, spingendomi a concepire una puntata dedicata a chi, come lui, e Kant, e Schopenhauer, hanno costituito un’ ”alba del contemporaneo”, mia prossina fatica critica. E beninteso gli devo essere grato per avermi invitato, l’anno scorso, a curare la precedente puntata del Michetti. Il quale ovviamente cambia ogni anno coloro che vengono chiamati a organizzarlo, con piacevole varietà di nomi e di temi. Questa volta il compito è spettato a un duo, a Claudio Cerritelli. critico militante di lunga storia, e ad Anna Imposinato, che viene dal polo museale di Napoli e ha pure lei una valida militanza alla spalle. Tema comune, uno di massima attualità, “Attraversamenti tra arte e fotografia”, che oggi si declina in una infinità di modi. Non riesco a valutare la maggior parte degli invitati, che sono quasi una sessantina, venti di più di quanti io ne avessi convocati la volta scorsa, e anche con una varietà generazionale, mentre io mi ero attenuto a giovani pur già emersi. Ma a questo modo mi riesce possibile rendere omaggio a figure cui già in passato anche a me era capitato di rivolgere la mia attenzione. Li passo in rassegna in ordine alfabetico, cominciando da Adriano Altamira, che della fotografia, di fitti album di immagini rapite da ogni possibile contesto, si è fatto il suo multiforme scudo d’Achille. Poi viene Anna Valeria Borsari, con le sue minuziose ricognizioni su dettagli marginali, ma richiamati in primo piano. Di Silvia Camporesi mi ero occupato nella rassegna video che teniamo ogni anno a Bologna, mentre non sono mai riuscito a “fermare” in una qualche istantanea il sempre fuggitivo e metamorfico Giuliano Giuman. Quanto a Paolo Mussat Sartor, maestoso fotografo dell’Arte povera, non ha mai avuto bisogno di un modesto riconoscimento da parte mia. Di Pietro Mussini mi sono occupato per le sue ingegnose luminarie sul filo della più avanzata elettronica, e frequentandolo anche ai tempi di quando era, in qualità di funzionario del Comune di Reggio Emilia, attivo organizzatore di mostre. Elisa Sighicelli, di nuovo, era entrata nel mio raggio selettivo per i suoi video ammessi alla nostra rassegna annuale al Dipartimento delle arti. Claudio Palmieri rientra in quelle scelte solitarie, orgogliosamente controcorrente, in cui si cimenta il grande gallerista Fabio Sargentini, infine Fausta Squatriti è anch’essa un monumento che si erge come un’isola misteriosa, pure lei da me poco frequentata. Per finire, si potrà ricorrere a una battuta usata dai critici cinematografici che, dopo aver menzionato gli attori di prima fila, se la cavano con un generico “bene tutti gli altri”. E arrivederci al prossimo appuntamento annuale.
Attraversamenti tra arte e fotografia, a cura di Anna Imponente e Claudio Cerritelli. 70° Premio Michetti, Francavilla a Mare, cat. Manfredi.