Anche questa volta raddoppio lo spazio dedicato all’arte, non avendo trovato una qualche opera letteraria degna di commento, e anche perché sta per scadere alla Galleria Barberini di Roma la presenza di un dipinto di Orazio Gentileschi, un San Francesco in estasi, di provenienza privata, da collegare subito a un altro dipinto dello stesso artista ben più ampio. Qui infatti domina solo ka tonaca del santo, altrove compare pure un angelo che lo sorregge, con le ali che sono quasi un raddoppio di tessuto. Queste opere ci riportano a un problema a mio avviso non abbastanza indagato dalla critica, neppure da Roberto Longhi, cui si deve il senza dubbio meritorio rilancio di popolarità del Caravaggio nel secolo scorso,, ma appoggiato a una tesi che mi è sempre capitato di contestare, che il Merisi si sarebbe portato da Milano un retaggio di scuola lombarda, mentre c’è da chiedersi come mai, andato via lui, il panorama padano per tutto il secolo sia risultato di non alto valore. Dobbiamo pensare che il Merisi abbia sottratto tutto il patrimonio possibile? E da dove gli è venuto quel suo fare consistente, denso, impastato di luce, come un tessuto ben cardato, di tutte le opere del primo tempo, prima che passo passo affondasse nelle tenebre, senza dubbio di forte impatto drammatico, tragico, ma tali, almeno per me, da far rimpiangere quel suo primo tempo di pittura così densa, compatta, appunto irrorata di una luce che fan corpo co i tessuti e le carni. E in quella fase, il solo Gentileschi gli si può accostare, mentre dopo è venuto il caravaggismo di maniera, affondato nell’oscurità, nelle tenebre, tanto che si è perfino dovuto emettere un sospiro di sollievo quando la pittura è divenuta scarica, leggera, intracutanea con Annibale e Guido Reni. Qual è il mistero che i due hanno avuto in comune in quel primo tempo favoloso, da dove hanno preso ispirazione? No dai lombardi, e neppure dai veneziani. Qualche fiammingo capitato là per caso e privo di seguito? A mio avviso, merita indagare su questo nodo storiografico non ancora sufficientemente risolto.
Orazio Gentileschi, San Francesco in estasi, a cura di G. Porzio e Y.Primarosa, Roma, Galleria Barberini, fino al 27 feb