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Grandezza di pietro da Cortona

Apprendo d qualche parte che Palazzo Pitti si accinge a celebrare gli interventi di Pietro Berrettini, da Cortona, nelle stanze della Stufa, in cui l’artista ripete, “a pezzi”, a episodi separati, il suo capolavoro, quel Trionfo della Divina Provvidenza che domina a Roma, Palazzo Barberini, e forse ha un record, non so se esista un affresco di pari estensione, conciliata ovviamente con l’alta qualità. Viene opportuno ricordare che quest’anno si celebra anche Rubens, nato esattamente venti anni prima del Cortona. Mi sento quindi sollecitato a ritornare a una tripartizione fatta altre volte, noi Italiani possiamo vantare il pregio assoluto del caravaggismo, che ha dominato gli anni tra fine 500 e inizi del 600, ma poi è andato decadendo, inducendo molti dei suoi seguaci a passare ad altre sponde, Ma se veniamo ai Carracci, mentre Ludovico è solo un pallido anticipatore del Merisi, il cugino Annibale, con gli affreschi del Palazzo Farnese, forse è il più diretto anticipatore che si possa reperire proprio di Rubens, il cui barocco altisonante è poi stato ripreso in massima parte proprio dai nostri artisti da Cortona fino a Luca Giordano, passando per il Piazzetta, concludendo col Tiepolo e tanti altri ancora. Ai Francesi, in prevalenza, bisogna lasciare il culto di una specie di neoclassicismo avanti lettera, di cui grande interprete è stato Poussin, con qualche anticipazione del nostro Domenichino, e in corrispondenza con l’età del Re Sole, dei paesaggi del Lorenese e delle tragedie di Racine. Tornando al Cortona, è come se avesse saggiamente ripartito i motivi trattati all’unisono in Palazzo Barberini tentando di suggerire le diverse età dell’uomo, del bronzo, del ferro, dell’argento, e infine dell’oro, ma stentando a inserire tratti davvero differenzianti, Dappertutto gli stesi slanci spaziali da atleti del salto, i viluppi i paramenti di vesti ampollose, di paesaggi pronti a insinuarsi negli angoli, comunque in ogni caso un grande spettacolo, servito vivido, fresco, cangiante quanto basta. Come già detto, il Cortona è al centro di una serie di passaggi di mano, che fanno del barocco pittorico una specialità in grande misura e quasi in esclusiva di carattere nostrano, ma certo il Berrettini è stato anello prezioso di q

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