Attualità

Donato Carrisi

La casa dei silenzi

   Al solito ho acquistato il romanzi di Donato Carrisi, La casa dei silenzi, di un autore di cui in precedenza non avevo letto nulla, nonostante una carriera intensa e piena di successi, E l’inizio era stato convincente. Protagonista era un bambino che soffriva di incubi notturni in cui gli compariva una donna vestita di nero. I bravi genitori lo avevano affidato a uno psichiatra che sembrava competente e che tale era stato all’inizio sottoponendo soprattutto il ragazzo a sedute di ipnosi, Ma poi l’autore si è fatto prendere la mano proprio dalla gratuità del mondo dei sogni, tentando di prolungare i vari estremi. Così, la figura  femminile in nero a un tratto è stata provvista di una figlia, e perfino della presenza di un  minaccioso ricattatore che stava alla costola delle due. Poi, non contento di questa prima fuoruscita dalla misura del sogno, lo psicoterapeuta aveva portato quel malvivente, dotato di una imprevista  realtà, a minacciare lui stesso, che a sua volta, verso la fine del romanzo, aveva cessato di essere una figura professionalmente irreprensibile per dichiararsi provvisto di una propria famiglia da difendere, o cda martirizzare. Insomma, Carrisi ha approfittato della gratuità che fa parte istituzionale del mondo dei sogni per andare per conto suo, ma così divaricando il racconto e portandolo in campi ancor più gratuiti di quanto una onesta pratica dell’onirismo comporterebbe.

Donato Carrisi, La casa dei silenzi, Longanesi, pp. 503, euro 23.

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