Ritornando in merito ai vari attacchi che Renzi ha lanciato di recente contro le autorità europee, francamente appare ingiustificato quello relativo a una pretesa mancata risposta circa il quesito se i 300 milioni che ci sono chiesti per aiuti alla Turchia al fine di crearvi strutture atte a contenere l’esodo dei migranti dalla Siria e dalle terre limitrofe andrebbero scomputati dal calcolo del nostro deficit. Pare che questa risposta ci sia stata fin dalla fine dell’anno scorso, e favorevole alla possibilità di sgravio, e dunque il nostro premier non avrebbe tenuto conto di un dato che pure dovrebbe aver acquisito. Ma resta che egli ha ragioni da vendere nel lamentare una discriminazione. L’Europa si precipita a porgere aiuti alla Turchia nel tentativo di arginare un esodo non appena questo si è indirizzato verso le regioni del Nord Ovest, mentre invece, quando questo era diretto quasi esclusivamente verso le nostre coste, i poteri forti dell’Unione europea sono stati assenti, e ora non ci permettono di scomputare le enormi spese sostenute dal solito limite del deficit da non oltrepassare. Insomma, siamo in presenza di una evidente diversità, intervento protettivo quando la minaccia riguarda l’area nordica dell’Unione, disinteresse quando invece il fenomeno minaccia l’area Sud o mediterranea. Si potrebbe obiettare che tra i beneficiari di aiuti forniti alla Turchia per farle erigere una diga di contenimento c’è pure un tipico Paese meridionale come la Grecia, ma questo avviene evidentemente perché la rotta ellenica, per mare o per terra, mira direttamente al cuore dei Paesi forti, mentre quando si abbatte sulle nostre coste si può sempre sperare che i disperati migranti si perdano per strada.
Ma intanto, ripropongo un quesito già posto in campo, si è attenuato l’esodo dalla Libia verso le nostre coste, è intervenuto qualche fatto nuovo a frenarlo, visto che al momento non si parla di ennesimi affondamenti e naufragi, o lo si deve solo a condizioni meteorologiche stagionali, cioè al maltempo invernale che rende quasi impraticabili le vie del mare?
Certo è che una soluzione ideale, anche per le migrazioni che ci riguardano, sarebbe di poter creare sul suolo libico un cuscinetto di blocco e di filtro pari a quello previsto per la Turchia, ma le condizioni in questo caso sono ben più difficili, passano per il non facile conseguimento di un’intesa tra le varie forze in campo sul suolo libico, e anche le possibilità di un nostro intervento militare sono complesse, difficili da prevedere, calcolare, pianificare. E dunque, è grottesco l’assedio che i soliti petulanti frequentatori del salotto Gruber dirigevano, se non sbaglio lunedì scorso, alla volta del nostro Ministro della Difesa, pretendendo da lei che sui due piedi precisasse quante sarebbero le forze militari previste e preparata a cimentarsi in una ipotetica azione diretta. Molte lingue si agitano a vuoto, tanto per fare rumore, per pestare l’acqua nel mortaio, con la compiacente complicità dei conduttori di questi pleonastici salotti tutt’altro che “buoni”.