Dom. 9-6-24 (Crozza)
E’ alquanto inutile sbilanciarsi oggi sui possibili risultati della votazione europea, tocco quindi un tema forse un po’ marginale, l’efficienza dei comici ora presenti nei nostri media. Devo segnalare quanto Benigni sia salito in cielo, rinunciando a una comicità alla baionetta per darsi all’ufficialità, celebrando Dante, la costituzione, perfino il Papa, lo si può considerare defunto alla funzione di una comicità aggressiva. Quanto a Fiorello, non so che cosa lo abbia indotto a collocarsi in un’ora mattutina che a cominciare da me ne vieta la visione, e in ogni caso mi pare che abbia rinunciato alla polemica di carattere politico per temi più addomesticati e alla buona. E dunque l’unico comico che ancora va alla baionetta resta Crozza, con figure indimenticabili, come la parodia di De Luca che sembra quasi sostituirsi a lui per efficacia, perfino il soggetto si sente tallonato e forse superato in efficacia. Uguale forza Crorzza la raggiunge con tanti altri personaggi, da Zaia a Feltri e a tanti altri, con qualche difficoltà ad assumere ruoli femminili, per cui gli sfottò riservati alla Melomi appaiono un po’ tirati per i capelli. Comunque il comico genovese non arretra davanti ad alcun ostacolo, è perfino equanime nella scelta degli obiettivi contro cui dirigere le sue parodie, bella prova di costanza e di efficacia in cui supera al momento ogni altro possibile concorrente.