Intervengo ancora una volta sul tormentone del problema immigrati, tentando di stabilire una serie di punti fermi su cui il PD si dovrebbe attestare, rivendicando meriti passati ma anche correggendo errori, e in ogni caso incalzando l’attuale governo. Non credo affatto che i giochi siano fatti, la nostra causa può rinascere, basta avere fermezza di mosse.
1. Ho già detto che trovo sbagliato insistere nel “buonismo” di una difesa a oltranza delle Navi non governative, dallo statuto molto incerto, trovo giusto interdire a loro i nostri porti, tanto per cominciare a modificare l’accordo di Dublino.
2. Ma, domanda, Salvini intende interdire anche interventi di salvataggio della nostra guardia costiera, con relativo sbarco dei salvati nei nostri porti, e lo stesso si dica di salvataggi condotti da navi di transito? Un divieto del genere sarebbe inammissibile e da contestare con ogni energia.
3. 3. Qual è lo stato dei possibilili interventi della Libia in questo tormentato capitolo? Che cosa aveva ottenuto Minniti, o era solo un nulla di fatto? La guardia costiera libica interviene in misura efficace per riportare a riva i fuggiaschi?
4. Di che natura sono i luoghi di accoglimento degli immigrati che la Libia recupera, è vero che sono così orridi, peggio delle carceri? E l’ ONU non può svolgere una funzione mediatrice?
5. E’ possibile o no che la Libia funzioni come la Turchia, creando un decoroso centro di accoglienza dei fuggiaschi dalle zone sub-sahariane? L’UE è disposta a pagare lo stesso prezzo che dà alla Turchia, con l’effetto positivo di aver bloccato la rotta da Est?
6. Infine, dobbiamo rivedere il criteri di accoglienza degli immigrati che dovremo continuare ad accogliere. Il calo del loro numero temo che sia dovuto solo alle condizioni del mare, ora l’esodo pare essere ripreso in pieno. Quanti centri di questo tipo abbiamo e con quale conduzione?
7. Tentiamo di sfatare con energia la balla di Salvini, non è possibile rimandare a casa le migliaia di immigrati, che la casa non ce l’hanno più. Quindi è anche inutile, e comunque difficile, stare a distinguere tra chi fugge da guerre e chi invece lo fa per fame, motivo non meno giustificabile.
8. Riconosciamo che abbiamo sbagliato a pretendere di piazzare questi rifugiati nelle nostre varie comunità, questo ha alimentato paure, e slittamento dei voti verso la Lega. I trasferimenti devono essere legati a un inserimento dei soggetti nel mondo del lavoro, questo vale anche nei confronti degli altri Paesi dell’UE, che, come si è visto, non pensano certo di prendersi al buio le quote previste a tavolino. Gli immigrati sono una enorme forza lavoro di cui fare un uso razionale, I sindacati diano un loro decisivo contributo in questo senso. Insomma, ai rifugiati si ponga una alternativa, o si rassegnano a rimanere nei centri di raccolta a tempi indeterminati (rendendoli però vivibili), o accettano di essere avviati a lavori regolari, nei settori verso i quali i nostri cittadini sono del tutto refrattari. Questo significa che occorre affrontare tutti gli sbandati che errano come zombie nelle nostre strade, o che premono inutilmente nei luoghi di frontiera, proponendo loro lo stesso acquisito: o si lasciano riportare nei centri di raccolta, o accettano disvolgere lavori utili, retribuiti secondo canoni normali.