Dom.7.7.24 (ciclisti e calciatori)
Tempo di grand elezioni, di una conosciamo già l’esito, peraltro ampiamente annunciato, i Laburisti hanno stravinto in Inghilterra. Più interessante per noi conoscere l’esito del ballottaggio in Franci, ma per questi dobbiamo aspettare domenica sera. Affronto allora due argomenti che potrebbero apparire marginali, ma forse non lo sono del tutto. Com’è che ora andiamo così male nel calcio? Non sarebbe il caso di reintrodurre quella norma già esistente per cui le nostre squadre non potevano imbarcare piò di un certo numero di giocatori stranieri? Assistendo alle telecronache delle partite che abbino perso risultava che molti giocatori delle squadre antagoniste erano in contatto con nostre squadre, tanti è vero che in genere abbiamo assistito a fraterni abbracci tra questi campioni stranieri e i nostri giocatori, loro normali compagni di squadra. Diverso il caso del ciclismo, una volta eravamo forti per fame, ovvero molti giovani di paesi svantaggiati preferivano assoggettarsi a fatiche enormi per guadagnare la pagnotta. Ora queto non avviene più, il che sarebbe un segno di raggiunto benessere, ma ce ne sarebbe una conferma se al posto dei nostri subentrassero giocatori di paesi depressi, dell’America del Sud o dell’Africa, il che in parte succede davvero, ma tra i campioni che svettano c’è prima di tutto il Pogacev che viene dalla Slovenia, Paese non proprio sottosviluppato, e il suo principale oppositore è addirittura un danese. Vinkegard, oppure un belga, Renko Evenepoel. Quindi in questi casi il deficit deriva dalla mancanza di nostre squadre incapaci di procurarsi i budget enormi che ci vogliono per i ciclisti dei nostri giorni, mentre non esitiamo a pagare per procurarci calciatori stranieri.