Attualità

Dom. 5-4-20 (ripartire)

“Giuseppi” Conte non si sta comportando male, in questo pur drammatico frangente, come ha riconosciuto anche un giudice severo quale il senatore a vita Mario Monti, intervenendo qualche sera fa nel salotto televisivo della Gruber. In particolare, lodo la cautela con cui ha indicato un termine vicino come possibile sospensione delle norme restrittive, il 13 aprile. Il nostro attuale modello di riferimento non può non essere la peste manzoniana, da cui apprendiamo che c’erano i negazionisti, come Don Ferrante, alla cui categoria temo di avvicinarmi io stesso. E poi c’erano i monatti, intenti a sfruttare la situazione di generale disagio, augurandosi di vederla durare a lungo, Ebbene, anche tra di noi ci sono dei monatti, per carità, non in senso materiale, ma psicologico, persone che per uno spontaneo masochismo o compiacimento nel predire un indefinito protrarsi dello stato abnorme, predicano che dovremo aspettare, forse il “liberi tutti” potrà avvenire a metà maggio, o forse più in là. Tra questi c’è pure Borrelli, pessimista a oltranza, che snocciola i numeri dei contagiati, ma senza dirci come si contano, su questo ci vorrebbe un accordo, magari comune all’intera UE. C’è poco da fare, non possiamo rimanere in questo stato di sospensione, bisogna riaccendere i motori, ripartire, se no i danni, economici ma anche psichici, diverrebbero più gravi di tutti i possibili danni da contagio. Si potrebbe concedere una decina di giorni in più, arrivare quasi a fine aprile, ma poi i ragazzi dovranno tornare a scuola, se no, chi li tiene chiusi in casa, soprattutto i minorenni, quando i genitori dovranno pur tornare al lavoro? Lo dicevo anche in un mio precedente domenicale, pare che esistano certe macchinette che consentono di misurare all’istante lo stato febbrile delle persone, si sa che un indizio fondamentale di positività sta in una temperatura che superi i gradi 37,5. Bene, si istituiscano dovunque degli sbarramenti per bloccare chi, da un simile rilevamento pronto e diretto, risulti essere positivo, si facciano passare gli altri. E si pensino pure tutti gli opportuni accorgimenti che possano costituire altri generi di filtri. A questo dovrebbe pensare la coorte dei virologi, che invece si fregano le mani compiaciuti di questo stato che dà loro importanza, fino a sperarne una proroga quasi all’infinito.
PS Sempre tenendo presente il modello manzoniano, ricordiamo che quella peste fu spazzata via da un temporale. Purtroppo noi, nelle regioni a Nord, le più colpite dal contagio, siamo da giorni e giorni soggetti a un sereno spaventoso, innaturale, siamo immersi in un’atmosfera secca, invasa dalle polveri sottili, coltura ideale per i virus di qualsivoglia specie.

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