Il Corriere di Bologna, martedì scorso 27 luglio, recava in aperura una dichiarazione di Merola, il sindaco uscente: “Vi lascio il Passante”. Ecco un titolo che a mio avviso suonerà a suo perenne disdoro, come decisione sciagurata. La soluzione corretta sarebbe stata di ricorrere al cosiddetto passante a Nord, da praticare in aperta campagna, quindi di facile produzione. A suo tempo avevo anche suggerito che pure per l’alta velocità quella era la soluzione migliore, cioè un anello periferico per entrambi i passanti, lo stradale e il ferroviario. Per quest’ultimo si è voluto costruire quell’inutile cassone a profondità smisurata, da cui è difficoltoso risalire a galla, soprattutto se, come nel mio caso, si è anziani e con qualche minorazione. E pensare che la nostra stazione, essendo di passaggio, era l’unica che lo poteva evitare. Invece non lo hanno fatto Milano, Firenze, Roma, dove i treni dell’alta velocità perdono una decina di minuti a entrare e uscire dalla stessa parte. Noi avremmo potuto liberare la stazione dal passaggio di tutti i treni di lunga percorrenza, e così avremmo già avuto pronta una sorta di metropolitana per il traffico interno, mentre un rapido servizio di navette avrebbe potuto trasferire i passeggeri alla stazione AV, con la soluzione che è stata presa a Reggio Emilia. Ma pazienza, una soluzione del genere è stata scartata, però il male si è raddoppiato con la pretesa di affiancare alla tangenziale, già insufficiente e oberata di traffico, una qualche corsia aggiuntiva. Merola l’ha fatto per compiacere i Comuni del circondario e avere il loro voto per essere il dominatore dell’area metropolitana. A loro volta questi Comuni sono stati ciechi e imprevidenti in quanto per non perdere qualche striscia di terreno agricolo hanno rinunciato a dotarsi di bretelle funzionali capaci di far accedere subito a un passante comodo e scorrevole. Così invece sarà duro per il Comune felsineo precedere all’esproprio di case, ditte, proprietà private, che si dovranno demolire per assicurare il passaggio della carreggiata aggiuntiva, con strascico di cause a non finire. Ma soprattutto, c’è una ragione di sicurezza, noi abbiamo evitato per miracolo una sciagura degna del Ponte di Genova quando un autocarro ha preso fuoco su uno dei lati dell’attuale tangenziale, Le fiamme avrebbero potuto comunicarsi sull’altra corsia, dove per nostra fortuna in quel momento non passavano veicoli, se no poteva essere una strage. Per fortuna che il colpevole principale di questo errore ora se ne va, vorrei che fosse accompagnato da una bordata di fischi superiore a quella che aveva cacciato via un altro ex-sindaco, Cofferati, con ben minori colpe a suo carico.