Credo che l’On. Bersani risulti simpatico a molti sia per l’indubbia onestà di uomo politico dai chiari e onesti intenti, sia soprattutto per le sue battute ormai proverbiali, anche se poi non resistono all’analisi. Lunedì scorso, nel salotto Gruber, ne ha detto una in apparenza brillante ma in realtà del tutto fallace. Ha osservato che al nostro governo ci vorrebbe una Ferrari, mentre abbiamo solo una Panda. Apologo divertente ma sbagliato, basti pensare che da anni la Ferrari viene surclassata dalla Mercedes, e che all’interno della squadra del Cavallino regna in genere la massima discordia, tanto dall’aver dovuto allontanare un pluri- vincitore del titolo mondiale quale Vettel perché si accapigliava regolarmente con LeClerc. Al confronto, le liti nella famiglia giallo-rossa sono roba da ridere. E poi, finiamola di dire che così non va, che la squadra è debole. In quale Paese si trova al governo una squadra forte, se non sia qualche dittatuira, come in Cina o in Russia? Teniamoci la congiunzione certamente non virtuosa che oggi abbiamo, e auguriamoci che regga, non imitiamo il catastrofismo del “filosofo” (sic) Cacciari, una sorta di Bartali che come noto ripeteva senza sosta la sua giaculatoria, “tutto sbagliato, tutto da rifare”. Tiriamo avanti così, che è ancora la migliore delle soluzioni. E smettiamola anche di dare addosso a Renzi, a schernirlo, a sputacchiarlo, come si fa con l’idolo di ieri oggi caduto. Il suo comportamento, anche nel caso dell’altro Matteo, è stato più che giusto, sono i Cinque stelle che si dovrebbero vergognare di volerlo mandare ora al processo, per ragioni del tutto simili a quelle che in passato, quando erano al governo con lui, lo avevano salvato. De resto, non è proprio Salvini che vuole il martirio a fini elettorali? Meglio quindi non concederglielo. E in linea di massima si dovrebbe rimettere in piedi il sacro istituto dell’immunità dei parlamentari, se almeno vengono accusati di reati di carattere ideologico, e non di crimini di carattere comune. E’ un istituto che viene dal mondo antico, dove fu creato fra l’altro per tutelare i tribuni della plebe.
Per non dimenticare del tutto la presenza del contagio, mi limito a ripescare dalle mie motivazioni due argomenti. Mi meraviglia la sottovalutazione di quell’ottimo strumento che è il termoscanner. strumento di pronta applicazione, basta che chi si presenta a qualche occasione pubblica abbia una temperatura superiore ai 37,5, per potergli infliggere la quarantena. E non capisco neppure perché si faccia tanto chiasso circa la dichiarazione o meno di zone rosse. In che senso potevano avere un potere salvifico, se non invece di condannare tutti i prigionieri di quella certa area, come ebrei in un ghetto, all’immancabile contagio? Come dissi a suo tempo, è proprio quel modello di immunità di gregge che si voleva attuare in Inghilterra. Quanto poi alla strage degli anziani, più che un’inchiesta regionale, inevitabilmente partigiana, ci vorrebbe una indagine parlamentare, anche per capire come mai noi siamo stati investiti per primi in Europa da un diluvio di contagi. Evidentemente i nostri virologi-monatti non hanno saputo dare i consigli giusti al momento opportuno. Avere avuto quel primato non è una ragione di superiorità, ma ancora una volta è stata la prova di una nostra fragilità costitutiva.