Attualità

Dom. 3-10-21 (unificazione EU)

Credo che l’EU debba fare ogni sforzo per omogeneizzate le strutture dei vari Paesi aderenti, ma non nel senso di dotarsi di un esercito comune, Gli interventi sia nell’Iraq sia nell’Afghanistan sono stati sbagliatissimi, pure prove di dipendenza dagli USA e di condivisione del loro orgoglio ferito, che cercava inutili vendette rispetto all’attentato delle Due Torri. Possiamo invece mandare plotoni di caschi blu, ridotti nel numero, su licenza ONU, su fronti limitati, col compito di svolgervi un ruolo di pacieri e di separare i contendenti, tipico quello che stiamo svolgendo sulle alture del Golan, tra Libano e Israele. Ma, lasciando da parte il troppo impegnativo compito di unificazione militare, ne potremmo effettuare tanti altri senza porre problemi insolubili ai vari partner. Per esempio, come mi è già capitato di dire, perché non assumere le stesse date per le varie consultazioni, dentro i singoli Paesi ma anche in sede europea, per limitare uno stato di continua inquietudine prodotto da una eterna campagna elettorale? Ma più ancora, perché non tentare di assumere un medesimo sistema di elezione dei vari organi politici e amministrativi? Capisco bene che su un fronte del genere si manifesterebbero ampie gelosie e rivalità tra i singoli stati, a difesa dei propri sistemi, eppure sarebbe un’esigenza fondamentale per giungere a una ben armonizzata convivenza. E anche il problema delle delocazioni delle aziende fuori dai rispettivi confini nazionali, per andare a sfruttare le aree in cui il lavoro costa meno, dovrebbe essere posto sotto controllo. Se queste delocazioni avvengono in Paesi fuori dall’EU, il rimedio, ho detto più volte, starebbe nel mettere forti diritti doganali per impedire il rientro sui mercati europei di merci prodotte altrove a prezzi più bassi. Sappiamo bene che se Trump ha vinto nelle passate elezioni USA, è stato proprio per il rifiuto della classe operaia di Detroit e di altri distretti industriali di vedere le grandi ditte, come la Ford, trasferire le loro fabbriche in Messico, proprio per il più basso costo del lavoro da quelle parti. Suppongo che non sia lecito proibire le delocazioni, o sottoporle a strette doganali, se si compiono all’interno dell’EU, ma allora ecco profilarsi un altro compito unificante, bisogna cercare che la remunerazione oraria del lavoro, nei vari Paesi aderenti, sia vicina di entità, scoraggiando così gli spostamento a puro scopo di profitto.

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