Attualità

Dom. 26-6-22 (fine dei populismi)

Una riflessione consolante che si può fare in questi giorni è che i vari populismi, ma sarebbe meglio chiamarli qualunquismi, hanno vita precaria, come certe alluvioni, e alle loro spalle rispuntano i solidi insediamenti di vecchio tipo, come per esempio il bipartitismo. In Italia abbiamo sotto gli occhi di tutti lo sfacelo dei Cinque Stelle. che da noi hanno costituito un tipico fenomeno di piena improvvisa, che però se ne sta andando. Ma anche in Francia l’esperimenti Macron volge alla fine, già ora deve fare i conti con un ritorno della sinistra, magari non del tipo caro a un socialdemocratico come, ma sempre di sinistra si tratta. E naturalmente ha pure il diritto di rinascere la destra, come da noi la congrega di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, eredi della Democrazia cristiana e delle sue varie anime. Insomma. la griglia di vecchie opzioni, scelte, perfino abitudini mi sembra che stia riemergendo, dopo fasi di offuscamento. Il Pd in questo momento ha il boccino nelle sue mani e può fare tranquillamente le sue scelte, recuperando i fuoriusciti alla sua destra e sinistra. Tutto starà nel trovare la giusta legge elettorale che possa consentire il ricostituirsi di un sano e funzionale bipolarismo. Due ulteriori riflessioni, spero che Draghi, dopo le lezioni dell’anno prossimo, prenda il posto di Mattarella alla presidenza dello Stato, senza l’idea sbagliata di farsi un suo partito. E la si smetta di palare di un centro salvifico, Da solo non conduce da nessuna parte, i suoi appartenenti dovranno decidere alla fine se stare a destra o a sinistra.

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