Domenica prossima alle elezioni non voterò Pd e affiliati, pur essendo iscritto a quel partito, voterò per il terzo polo, di Calenda e Renzi, dato che ho accolto con piena adesione l’accorata testimonianza resa proprio da Calenda, in un drammatico colloquio con l’Annunciata, in cui ha dichiarato che usciva dal patto con Letta, perché tra le condizioni della loro alleanza c’era l’esclusione dell’ala estrema, di Bonelli e Fratoianni che con pervicace ostinazione avevano sempre votato contro Draghi e contro i degassificatori. Il tradimento del patto, dunque, viene da Letta, che se ne è reso colpevole solo per un minimo pugno di voti. E’ vero che il Rosatellum è una pessima legge, e questo sottrarsi del terzo polo dal far gruppo nel collegi con l’alleanza Pd e compagni potrebbe causarne la perdita. Spero che qualche collegio i due riescano a portarlo a casa, e che ottengano un’ottima affermazione nella quota proporzionale, raggiungendo davvero un risultato a due cifre, come da loro auspicato. Se ci fosse solo  il proporzionale, la partita sarebbe apertissima, in quanto il Pd e alleati sono vicini a Fratelli d’Italia, i Cinque stelle possono superare la Lega, infine proprio il terzo polo, già nei sondaggi, supera Forza Italia. Ma certo il meccanismo dei collegi può fare al differenza.