Attualità

Dom. 24-7-22 (L’errore di Draghi)

La sconfitta di Draghi è avvenuta in due tempi. Il primo è consistito in quella sua pretesa di reimbarcare i Cinque Stelle, forse per un impulso morale, si sentiva scalfito dall’accusa di aver chiesto a Grillo di far fuori l’ingovernabile Conte. E’ esistito qualche passo di questo genere? Certo è che Draghi ha messo un impegno eccessivo a volerlo negare, appunto considerando ineliminabile nel suo governo la componente pentastellata, anche se la scissione prodotta da Di Maio gli dava il  facile argomento che si trattava ormai di una realtà parlamentare mutata. Ma i’ istinto politico lo avvertiva di essere assiso su un castello di carte, e che dunque bastava sfilarne una per farlo cadere del tutto, come infatti è avvenuto. Il tirarsi fuori, che poteva essere indolore, di Conte, ha comportato poco dopo lo sfilarsi della  Lega di Salvini, con lo stupido accodarsi di Berlusconi, che nella vicenda ha recitato un ruolo di caudatario, pagando fra l’altro un duro prezzo per l’allontanarsi da lui di figure un tempo fidate e costitutive. A quel punto non c’era più nulla da fare, la sorte di Draghi era segnata, con pericolose conseguenze. Tutti pensavamo, io per primo, che ci fosse un karaoke col presidente Mattarella, uno scambio dei ruoli, ma ora una possibile candidatura Draghi alla presidenza della Repubblica è bocciata per sempre, la destra non gli darà mai i suoi voti. E allora, c’è un problema di destinazione futura per l’ex-premier, lui a suo tempo aveva detto di non preoccuparsi per il suo futuro,  e certo non gli mancherà qualche ente pubblico o privato, nazionale o internazionale, a chiamarlo alla propria corte, ma il suo ruolo politico nel nostro Paese sembra terminato. Ora si andrà  al voto, pare di capire con la legge Rosatello, pessima combinazione tra i collegi a più partiti e il proporzionale. Mi pare che ciò darebbe alle piccole formazioni il vantaggio di aggirare lo sbarramento al 5%. Capisco che il Pd non ne voglia più sapere dei Cinque Stelle, ma perché respingere Renzi e IV? L’unica speranza per la sinistra è di assorbire tutte le voci di dissenso dal blocco di destra. Fra l’altro, si potranno innalzare quelle giuste bandiere che erano vietate dall’ostracismo della destra, come lo ius scholaee la liberalizzazione della marjuana. Io sarei per lo sblocco totale di tutte le droghe, così come restano liberi il fumo e l’alcol, che nel nostro Paese fanno più vittime di tutte le droghe riunite.

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