Oggi non ho molto di nuovo da aggiungere, mi devo limitare a una specie di “surplace” da ciclista. Un fatto nuovo sarebbe che è stato ammesso il referendum per abolire il taglio dei parlamentari, e dunque ci si chiede se ne potrebbe venire la spinta a promuovere la crisi di governo per andare a nuove elezioni mantenendo l’attuale alto numero di parlamentari. Ma che sicurezza avrebbero i parlamentari dei partiti più deboli negli attuali pronostici, Cinque Stelle e Italia viva, a mantenere gli attuali numeri, non correrebbero il rischio di essere decimati comunque? Poi c’è il quesito Gregoretti, mandare a processo o no Salvini per aver impedito durante alcuni giorni lo sbarco degli immigrati dalla nave Giorgetti? Ma come reagirebbero gli elettori, se fosse messo a processo? Non sarebbe un incentivo, in vista delle regionali di gennaio, a votare in suo favore? Un altro fatto dominante è l’orientamento dello Stato a intervenire nel casi Alitalia, ex-Ilva, Banca popolare di Bari. C’è la minaccia dell’UE di vietare interventi statali, ma in merito ho già detto, come si può ammettere che l’UE si attenga a una mentalità liberista-liberale degna di altri tempi? Pare che sia per tutelare il mercato, cioè la possibilità che imprese private si facciano avanti per esercitare loro eventuali diritti di acquisto. Ma se, come nei casi sopra elencati, nessuno si è detto disponibile a promuovere acquisti, come negare all’ente pubblico la possibilità di intervenire a tutela dei lavoratori e dei risparmiatori? In sostanza, mi sento di ribadire quel “la barca va” pronunciato domenica scorsa.