Attualità

Dom. 21-5-23 (viva Bernacca)

Sembra quasi che madre natura si sia voluta vendicare di tanti falsi sapienti, o “dei mei stivali”, avrebbe detto Bettino Craxi, che ad ogni passo ci parlano del riscaldamento del pianeta, e dell’infausto diffondersi del CO2, Quante balle, o fake news, ci hanno ammannito nei decenni. Qualcuno ricorda la buffala del buco dell’ozono, che sarebbe stato causato addirittura dalle bombolette spray delle schiume da barba? O l’atra favola delle alghe dell’Adriatico, tremendo retaggio della Padania industriale? Ma poi si era scoperto che il fenomeno già si era verificato a metà dell’Ottocento, quando l’industrializzazione del Nord Italia era solo ai primi vagiti. Del resto in un mio precedente blog ho inneggiato al meteorologo Bernacca, ben più sapiente di tutti questi scienziati “dei miei stivali”, che ci ammoniva che prima di parlare di mutamenti climatici catastrofici bisognava guardare ai tempi lunghi e alle statistiche, scoprendo che cose del genere erano già avvenute. Ora ci provano, i falsi sapienti dei nostri giorni, a cominciare da Greta Turnberg, che si è costruita un capitale di apparizioni in merito, a dimostrare che le inondazioni in Emilia Romagna sono un effetto del CO2. Sarebbe meglio prendersela con l’incuria di non aver apprestato argini ai fiumi e canali, e soprattutto col torto di aver costruito in loro vicinanza. Beninteso, io resto dell’avviso che il CO2 sia un vero male, ma solo per gli abitanti della città che lo respirano, non per la Terra che è là da milioni o miliardi di anni, solida, capace di resistere a queste mutazioni periodiche, già avvenute nel corso degli anni, basta appunto guardare le statistiche invece che prende

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