Mi vedo costretto a ripetermi, tanto, nessuno risponde ai miei legittimi interrogativi. Questi riguardano tra le altre questioni la pià drammatica fra tutte, quella dei migranti che dall’Africa giungono sulle nostre coste. Le soluzioni più funzionali sarebbero di fare per questi disgraziati dei centri di raccolta come si deve, in Libia o nei Paesi trans-sahariani di origine, ma questi sarebbero procedimenti lunghi e di incerto esito. Vale allora l’interrogativo di fondo, a cui pure non trovo risposta. La UE, cioè noi stessi, continuiamo a pagare Erdogan perché trattenga in Turchia gli esuli dalla Siria o comunque dall’Est? SE sì, non si vede perché un simile trattamento non venga concesso anche a noi. O anche se fosse tolto nei riguardi dei provenienti dall’Est, si conceda questo contribuito a noi, in modo da poter costituire dei centri accoglienti, dotati di quanto ci vuole. A questo modo potremmo accogliere tutti quelli che arrivano. C’è qualcosa di giusto nel denunciare il patto scellerato tra le navi indipendenti e gli scafisti, Questi ultimi sono autorizzati a lasciare la loro merce umana su barche fragili, in procinto di affondare, tanto, basta che avvisino le ONG di venirli a prendere. Ma i numeri dicono che la maggior parte dei migranti non giunge nei nostri porti con le Ong, bensì con una pletora di piccole imbarcazioni autogestite. Ci vengano dati i mezzi di accogliere questo popolo del mare come si deve, di tenerlo a disposizione come immensa fora-lavoro, a cui gli altri Paesi europei si potranno rivolgere per richieste di forza lavoro necessarie anche per loro. E allora queste quote si potranno far giungere nei vari Paesi richiedenti, per via ufficiale e non di straforo. Naturalmente se queste hub saranno davvero come si deve, non funzioneranno da colabrodo da cui i ricoverati sono pronti a evadere, per assieparsi ai confini con la Francia, e da lì verso la Gran Bretagna: O al Brennero per andare in Germania, Intanto, un buon numero, con relativi figli, ce li potremmo tenere noi, visto che i nostri concittadini fuggono dai lavori umili, non li vogliono più fare. E anche le donne ormai considerano un lavoro ingrato fare figli, Naturalmente, non bisogna consegnare queste persone nelle mani del caporalato, pronto a trattarle come schiavi dei nostri giorni. Si costituiscano delle riserve funzionali cui attingere per coprire i vuoti che ormai si aprono come voragini nel nostro tessuto sociale.