Finalmente è avvenuto un inconro tra i nostri tre principali leader europei e Zelensky. E’ stato molto utile assicurarlo della sua accettazione nell’UE, mi chiedo però se non si possa accelerare il processo. Temo invece che i nostri tre non abbiano esercitato alcuno sforzo per indurre il loro interlocutore a rinunciare al vani propositi di una riconquista integrale del territorio ucraino. Zelensky si deve rassegnare alla perdita del Dombas e della Crimea, anzi, se ritarda ancora a concedere questi territori a Putin, rischia che le pretese del leader russo aumentino di più, sarà difficile per esempio evitare l’inclusione di Mariupol, ma starà proprio alla capacitò di mediazione dei leader europei bloccare le pretese di Putin. Merce di scambio o di ricatto, la fine delle sanzioni, che devono far male alla Russia, se l’unico leader russo trattabile, il ministro degli esteri Labrov, ha posto questa condizione per sminare le acque del Mar Nero e lasciar passare le navi col grano. Dunque, questa è la carta in mano ai nostri dell’UE, promettere a Putin una fine immediata delle sanzioni se lui si siede a un tavolo delle trattative e avanza richiesta territoriali nella misura di quanto in definitiva già gli appartiene, e nulla più; Anche a lui l’aver rimandato è costato caro, ha portato Finlandia e Svezia a chiedere l’annessione alla Nato, e dunque invece di rompere l’accerchiamento occidentale al suo Paese lo ha incrementato.