Non sono un negazionista, quindi, ora che è fatto obbligo in ogni occasione pubblica, indosso la mascherina, del resto se non lo facessi sarei crocifisso da ogni passante, già tentavano di farlo quando, non essendocene l’obbligo all’aperto almeno nella Regione Emilia Romagna, non la portavo, ma mi vedevo circondato da una folla di zombie che mi guardavano in cagnesco con evidente disapprovazione, fieri invece, loro, di portarla, perché siamo un popolo gregario, basta leggere Scurati circa il culto supino riservato a suo tempo a Mussolini, e poi siamo attaccati alla pellaccia, pieni di paure, che ovviamente la categoria da me stigmatizzata dei nuovi monatti fa ogni sforzo per rafforzare. Vado per esempio a esaminare alcuni punti.
Primo, i tamponi. Non sarebbe il, caso di farne ogni giorno lo stesso numero? Evidentemente se questo varia ad libitum, varia anche il ritrovamento del numero dei contagiati. Inoltre non ci vorrebbe una campionatura, non sarebbe il caso di interpellare le ditte esperte in sondaggi? Forse sarebbe bene affidare a loro il criterio di chi sottoporre ai tamponi, tanto per evitare il sospetto che ci pensino proprio i nostri bravi virologi, è evidente che più tamponi si fanno, e più sale il numero dei contagiati.
Due, le morti. Chi ci assicura che i morti che ci vengono religiosamente snocciolati giorno per giorno lo siano proprio a causa del covid, e non per pregressi stati di malattia?. Magari il covid interviene a dare un cricco ultimo a chi è già in pessimo stato. E poi non sarebbe corretto darci anche il numero dei morti per ragioni naturali’ Anche qui c’è il sospetto che a fini allarmistici i nostri bravi monatti facciano inserire nel numero dei decessi chi se n’é andato per altre ragioni, tutto fa brodo per mantenere il clima di sospetto e di paura, che tanto giova ai nuovi monatti.
Terzo, i termo scanner. Dovremmo deciderci se questo strumento vale oppure no, Solo nei giorni scorsi sono stato sottoposto a questa prova, ottima per la sua rapidità. quando sono andato dal barbiere, e anche quando ho preso una Freccia Rossa. Direi che, superata questa prova, si può essere ammessi senz’altro nei rispettivi ambienti, e forse si può prescindere anche dalla distanziazione. Ovviamente i virologi in coro mi direbbero subito esultanti che potrei essere un contagiato asintomatico, che quindi sfugge alla prova della temperatura, ma con altrettanta sicumera mi affretterei a dire che poco male, vuol dire che io contagio qualcuno che a sua volta avrà un’alta temperatura e non sarà fatto entrare.
Quarto, i trasporti. Non si vede proprio perché, sempre con l’ausilio dei termo scanner, non si mettano degli addetti all’ingresso delle stazioni delle metropolitane, dove queste ci sono, a Milano, Roma, Torino, Napoli, il che oltretutto potrebbe prescindere dal criterio della distanziazione, con quell’ assurdo numero limitato di ingressi. Ovviamente alle fermate dei tram non si potrebbe fare lo stesso controllo all’esterno, ne verrebbero file interminabili e l’inconveniente di far perdere le corse alle persone in attesa, ma in questo caso il controllo potrebbe essere condotto a bordo, facendo scendere alla prima fermata utile chi risultasse positivo.-
Quinto. Infine, dopo tante mie note di biasimo, questa volta mi devo congratulare col ministro Azzolina, che ha perfettamente ragione nel protestare contro la pretesa del governatore campano De Luca di far chiudere le scuole. Non per nulla questo politico è diventato uno dei bersagli più gustosi della efficace satira condotta da i Crozza.