Non posso fare a meno di ritornare sul solito problema drammatico di questi giorni che ha la priorità su ogni altro, l’alto costo del gas e affini. Riassumo quanto già detto in varie occasioni, A quanto pare abbiamo una riserva di gas pari quasi al 100% dei nostri contenitori, suppongo che sia un quantitativo già pagato, non preso a credito. Perché non destinarne una larga parte per i consumi delle famiglie, risparmiando loro di pagare le bollette enormemente cresciute? E poi, c’è la questione accennata anche da altri, Perché l’elettricità costa tanto e resta agganciata all’alto prezzo del gas? La si può produrre, magari non con le centrali idroelettriche, rese precarie dalla siccità, che però sta finendo; ma coi sistemi tradizionali, carbone, petrolio, o prendendola alla Francia, che la produce con le centrali termonucleari? Qualcuno mi ha detto che non si può convertire un sistema di energia fondato sul gas in uno diverso facente ricorso all’energia elettrica, ma in un Paese a noi molto prossimo come la Francia non esiste il problema delle bollette del gas che crescono a dismisura, questo vuol dire che le loro centrali nucleari producono energia elettrica e non gas, quella stessa che noi normalmente acquistiamo. La si smetta con la balla consolatoria delle energie rinnovabili, si abbia il coraggio di dire che con pannelli solari e pale eoliche, se e quando ci saranno, col permesso dei nostri burocrati, potremo riscaldare l’acqua per i bisogni di casa, ma senza poter raggiungere i mille gradi e passa che servono ai ceramisti, alle cartiere e così via. Per alimentare queste alte temperature ci vuole l’elettricità, prodotta appunto coi mezzi tradizionali, che non si vede perché dovrebbero crescere a dismisura nei costi, se non per interventi speculativi, O la si acquisti dalla Francia, se è in grado di vendercela. Buona anche la proposta di partecipare alla creazione di nuove centrali atomiche di ultima generazione, prive di pericoli, visto che prima che le facciamo noi stessi, campa cavallo.: E poi ci sarebbe l’ostruzionismo dei soliti verdi, dei seguaci di Greta, che per fortuna al momento è ridotta al silenzio.