Penso che se si facesse un ‘inchiesta tra i nostri concittadini su quale delle istituzioni ritengono più colpevole e inadeguata, ne verrebbe un responso di condanna della giustizia. Altro che quel luogo comune “ho piena fiducia nella giustizia”, i cittadini non ce l’hanno, ma non perché la accusano di corruzione o di altri misfatti, ma per la lentezza congenita, che allunga a dismisura i tempi del processi, anche a causa dei tre gradi di giudizio, Ne basterebbero due, tenendo il terzo, la cassazione, solo per casi eccezionali e ben giustificati. Anche di recente abbiamo avuto esempi di questa imperversante lentocrazia, ci sono voluti ben cinque anni per giungere a una condanna, ma solo di primo grado, della famiglia Riva, uscita dalla gestione delle acciaierie di Taranto da lungo tempo. L’ atto d’accusa pronunciato da Grillo a difesa del figlio trova un pizzico di giustificazione nel fatto che ci sono voluti ben due anni per formulare contro di lui e compagni un atto d’accusa. Non parliamo poi di quel mese e oltre che i giudici si concedono per scrivere la motivazione di sentenze già pronunciate, si deve supporre per motivi a loro ben presenti. Quando io dirigevo degli istituti universitari affidati a consigli di docenti, ne stendevo i relativi verbali nel giro di pochi giorni. E dunque, si bacchetti la pigrizia costitutiva di questa categoria, le si impongano tempi certi di risposta, magari togliendole l’alibi della mancanza di personale, cui si potrebbe tentare di rimediare col Recovery Fund, e nello stesso tempo fornendo ai giovani una sostanziosa possibilità di impiego,