Attualità

Dom. 12-12-21 (Macbeth)

Con riferimento al Macbeth andato in scena il 7 dicembre scorso alla Scala credo che la cosa più giusta sia stata l’applauso di 5 minuti rivolto al Presidente Mattarella al grido di bis, ovviamente come invito a prorogare la sua presenza al Quirinale, Volesse il cielo che il Presidente raccogliesse quell’invito, capace di risolvere ogni nostro problema, di lasciare Draghi in una funzione insostituibile al governo, e potandoci fino alle elezioni del ’23, per poi entrare finalmente in un meritato riposo. Mentre se se ne va ora, commette l’ennesimo gesto di viltà e di rinuncia. E dire che il Pd ha proposto un’utile leggina che contribuirebbe ulteriormente a togliergli l’alibi di non voler contribuire a creare il pessimo costume di violare il dettato costituzionale del settennio di durata sul Colle più alto. E osservavo già che a giustificare l’attesa da parte sua di una diversa scadenza c’è il fatto che allo stato attuale sarebbe votato da un parlamento assai poco rappresentativo. Ma tornando al Macbeth, al solito, come ogni evento scaligero, è stato gratificato dagli immancabili dieci minuti di applausi, che però, dai presenti, ritengo che siano rivolti più a se stessi, compiaciuti di trovarsi lì, in bella mostra, a conferma di uno stato di eccellenza. Quanto allo spettacolo in sé, rimando a un intervento del nostro miglior vignettista, Gianelli, in cui si vede Verdi chiedere a S. Pietro il permesso di scendere in ascensore sulla terra per dire due parole al regista, David Livermore, che sarebbero di ira e di protesta per un allestimento velleitario, spropositato, pieno di false intenzioni e invenzioni. Inoltre mi permetto di dire a tutta la coorte dei commentatori quanto ci insegnava all’Università di Bologna un eccellente professore di letteratura inglese, Carlo Izzo, che il prefisso scozzese Mac è atono, e dunque la pronuncia giusta è Macbéth. Ma si sa, domina la stupida pretesa che l’inglese preferisca in ogni caso ritrarre l’accento. Il che del resto, anche fuori dall’inglese, si impone anche a proposito di Ucraina, dove pare che la pronuncia giusta sia Ucraìna, ma tutti continuano a dire Ucràina.

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