La lingua batte là dove il dente duole, torno ancora una volta sulla triste circostanza del numero dei decessi attribuiti al covid di cui abbiamo in Europa il doloroso primato. Trovo incredibile, balordo, sbagliato il fatto che la torma di opinionisti e commentatori televisivi si limiti a citare con tono triste questi numeri senza porsi una domanda connessa: ma quanti sono, ogni giorno, i morti per ragioni maturali, cardiache, di tumori o altro? E come si fa a distinguere le morti da covid dalle altre di quel genere? I nostri raffinati virologi come sono in grado di fare la differenza? Non è che il covid agisca semplicemente da tocco finale, dando l’ultimo cricco a situazioni di anziani già per loro conto insanabili? Finché non ci verranno dati i numeri di questo tipo, nessuno ci potrà togliere il sospetto che i nostri industriosi nuovi monatti, col ministero Speranza in testa, compiano con destrezza la mossa opposta dei loro colleghi siciliani, spalmino cioè il numero dei decessi in aumento, tanto per farci paura e persuaderci che la situazione pandemica è ancora grave. Nella migliore delle ipotesi, si potrebbe dire che Speranza e compagni facciano queste operazioni in aggiungere con le migliori intenzioni di tenerci a freno, ma il noto proverbio dice che delle delle buone intenzioni è lastricato il cammino verso il fondo. Mi dispiace che quell’ottima persona, ma che da tempo non ci azzecca in alcuna mossa, come Bersani, abbia fatto un intervento su Draghi in difesa proprio di Speranza. Che naturalmente è da proteggere da attacchi e insolenze sui social, bisogna accusarlo a viso aperto di essere un pessimista, di voler diffondere paura, disagio, sofferenza per tutelare la propria sopravvivenza in una carica ambita, che lo ha sottratto dall’angolo buio in cui lo aveva relegato il suo inguaribile, estremismo. Draghi, perfetto equilibrista, applicatore del manuale Cencelli, da parte sua non può che sostenerlo, e se la cava anche, a proposito delle riaperture, con l’ovvia osservazione che queste dipendono dai numeri del contagio, ma a mettere in dubbio la sua lapalissiana osservazione sta il fatto che proprio questi numeri possono variare in su, a piacimento di Speranza e compagni. Ho già detto come temo che questa sovraccarica funzioni per i decessi, ma su ogni altro fronte della situazione pandemica possono parimenti funzionare abili mosse di incremento. Viceversa, anche qui mi ripeto, ci sono già oggi, ci sono sempre state le misure opportune per riaprire in sicurezza musei, mostre, cinema, teatri, ristoranti. La sinistra sta facendo un enorme regalo alla destra, di Salvini e della Meloni, lasciando a loro il diritto di invocare le riaperture, col solo Renzi a salvare l’anima della sinistra, ma si sa bene che dal Pd a Leu una qualifica del genere gli viene del tutto negata.