E’ inutile che io insista nelle mie geremiadi contro i virologi o nuovi monatti, riconosco solo un intervento giusto nel coprifuoco fissato alle 22 per eliminare le movidas, davvero fonti di contagio, mentre si dovrebbero non martoriare i ristoranti tenendoli chiusi, nelle fasce rosse e anche arancione, o comunque impedendogli il servizio per la cena. Quanto alla chiusura di musei, mostre, cinema, teatri, mi sentirei di farmi promotore di una invasione di Palazzo Chigi nello stile di quella dei giorni scorsi avvenuta a Washington. A proposito della quale, però, c’è una evidenza che si impone, che cioè le forze di polizia della capitale l’hanno permessa, o per incuria, o forse meglio per una loro incorreggibile vocazione di destra, quella per cui i loro colleghi nei vari States hanno ucciso per lo meno un nero al mese negli ultimi tempi. Il presidente Biden dovrà intervenire appena può in materia, punire, rimuovere, destituire i colpevoli di questo modo di agire. Ma ha pure ragione di procedere con cautela nei confronti di Trump, un tentativo di rimuoverlo inasprirebbe i suoi ultimi vagiti e gli darebbe perfino, Dio non voglia, un’aureola di martirio. Ma ceto voglio sperare che l’accesso ai bottoni per far partire una scarica di armi nucleari non sia solo nelle sue mani, che ci sia qualche partner che si dovrebbe associare nel premere sul bottone, e quindi di impedire la partenza dei missili. Ci potrebbe essere nel tiranno Trump la tentazione di chiudere col famigerato “Pera con tutti i Filistei”. Per esempio, lanciare una bombetta contro l’Iraq o contro la Corea del Nord potrebbe essere nel suo stile.