Anche in questo fine settimana mi devo ripetere, non si può lasciare agli USA di condurre il gioco nella guerra Ucraina-Russia, è evidente l’interesse degli americani che lo scontro si protragga il più possibile per recare danni al nemico di sempre, la Russia, e nella partita purtroppo ci sta anche Zelensky, che aspira addirittura alla vitttoria, si vede che non gli basta lo sfacelo di città e villaggi del suo Paese, la cui ci fa piangere il cuore. In definitiva, almeo a stare alle sue parole, più volte ripetute, Putin si accontenterebbe del Dombas e della Crimea, che in definitiva già ha. Sbagliato dunque per l’Ucraina accanirsi per mantenere queste fette di un territorio immenso, bisognoso di ricostruzione dalle radici. Intervengano garanti europei, Macron o lo stesso Draghi, a controllare che Putin si fermi davvero a queste rivendicazioni, diverso sarebbe il caso se pretendesse di estendersi fino a Odessa. E dovrebbero garantire pure la neutralità del Paese, magari offrendo in cambio di un accordo la cessazione delle sanzioni, e anche l’invito a Finlandia e Svezia a non parlare per il momento di una loro annessione alla Nato. Validi argomenti, se Putin si limita a quelle due rivendicazioni territoriali. E dunque sia l’Europa, per bocca di Macron e di Draghi, la vera interlocutrice di trattative per giungere a un cessate il fuoco.