Attualità

De Giovanni: una pioggia unificatrice

Pioggia

Ritengo che Maurizio De Giovanni sia il migliore tra i giallisti pur numerosi ai nostri giorni, un buon erede di Camilleri e forse addirittura del grande Simenon.  Questo almeno nella serie riguardante i Bastardi di Pizzofalcone, mentre la mia approvazione discende di qualche grado per altre serie del nostro giallista. La forza del branco dei Bastardi di Pizzofalcone sta proprio nell’assortimento della brigata, nella varietà di casi che li ha legati e che li fa funzionare abbastanza all’unisono.  Anche se questo prodotto appena uscito, Pioggia, non so bene a quale punto dell’officina del nostro autore si ponga, forse è un recupero da abbozzi precedenti, infatti i protagonisti non rispondono in pieno ai felici requisiti che avevamo appreso a riconoscere e ad apprezzare in altre opere forse più recenti. Per esempio, se parliamo del più anziano ntra loro, e già in poensione, qui non ci appare impegnato nella caccia spasmodica a chi fa morire suicida qualche anziano come lui. E ancora, l’idillio tra Luigi Palma, il responsabile di questo gruppo di reietti,  e Ottavia Calabrese, della Mammina, è ancora alle prime battute, li vede entrambi prudenti e quasi riluttanti nel concedersi al loro affetto clandestino. Lojacono, detto il Cinese, così bene interpretato in TV dal figlio di Gassman, qui è lungi dall’avere un ruolo determinante, e anche il rapporto tra lui e la figlia che lo ha raggiunto dalla Sicilia  è anch’esso incerto, benché si intravvedano futuri drammi. E così via, l’amore lesbico della Di Nardo con la dottoressa delle autopsie è anch’esso solo alle prime battute, così  come pure Francesco Romano, detto Hulk, è ancora abbastanza trattenuto nei suoi accessi di gelosia. Quanto al dramma in sé, è felice e apprezzabile nel delineare la vittima, un anziano di cui è ben resto il senso di solitudine, di finis vitae, e di delusione verso un figlio che lo ha deluso in ogni seno, ma lo ha fatto in definitiva per vivere la sua vita in piena libertà. Naturalmente un autore scaltro come il nostro De Giovanni rinuncia alla pista facile che porterebbe ad accusare del delitto o il figlio o una nipote, che è divenuta l’erede in toto dell’anziano protagonista. Ma l’autore preferisce seguire una pista più remota, accennando  a pescare  nel passato della vittima, che non è stato così limpido come sembrerebbe a prima vista, da integerrimo magistrato, anzi, si scopre che si è lasciato tentare dal malaffare, lascando sulla sua strada delle vittime, pronte a una vendetta tardiva, e anche forse un po’ deludente. Ma comunque la caratterizzazione dell’ambiente napoletano, tra alti e bassi, è sempre ben condotta, e in definitiva pure questa pioggia che dà il titolo all’intera vicenda e che imperversa dalla prima all’ultima pagina agisce pure come un utile  legame, quasi per costringere i vari protagonisti ad agire all’interno.

Maurizio De Giovanni, Pioggia, Einaudi stile libero, pp. 230, euro 18,50.

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