Arte

Carlo Crivelli, squisito orato

Dal solito Artribune apprendo che il Palazzo Buonaccorsi di Macerata rende onore a Carlo Crivelli attraverso un capolavoro che vi ha sede, la Madonna con bambino,inventando, come purtroppo usa al giorno d’oggi, un titolo estroso, Le relazioni meravigliose, per attirare il pubblico. Crivelli non è certo un dimenticato, in passato ha già avuto diversi omaggi, che gli derivano dalla sua fortunata posizione di uno degli allievi dello Squarcione, assieme a grandi nomi della nostra arte del ‘400, tra nati nella seconda generazione, attorno agli anni Trenta, quali il Mantegna e Cosmé  Tura. Ammettiamo pure che fra cotanto senno il Crivelli è il minore, o meglio, le sue figure, mentre negli altri due dominano in primo piano, nel suo caso funzionano più come modelli o modelle per evidenziare gioielli e tessuti fastosi, elaborati dall’artista con estrema cura e perizia, fino a sormontare per importanza appunto la componente umana. Il Crivelli era un superbo fattore di apparati ornamentali, ne creava una preziosa riserva cui potevano attingere i compagni di scuola e di   generazione sopra nominati, i quali però, diversamente da lui, davano il primato alla componente antropologica. Il Mantegna gonfiava sagome, profili, fino a ricordare le statue della romanità. Il Tura imprimeva ai corpi delle torsioni da dirsi quasi espressioniste, che si trascinavano dietro, come pesi morti, tutti i pendagli con cui il Crivelli infiocchettava le immagini equivalenti, ma indubbiamente inferiori, se si volessero isolare. Contava quel sovrappiù ornamentale che le avvolgeva, e perfino le dominava, affermandosi come il vero protagonista della sua pittura. Nel che era una sopravvivenza del gotico fiorito, molto poco invece una ripresa dell’antichità, anche se lo Squarcione e allievi sembravano dominare proprio in quanto portatori di quella eredità. Ma il Crivelli ne usciva fuori ben volentieri, dominando per uno squisito, oltranzista, perfino eccessivo gusto dell’ornamentazione,  che è la sua cifra, il tratto che lo distingue e gli dà un posto inconfondibile in quel periodo, pur fecondo di tanti capolavori.

Carlo Crivelli, Madonna con bambino, Macerata, Palazzo Buonaccorsi, a cura di F. Coltrinari e G. Pascucci, fino  al 17 ottobre.

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