Botticelli
Un capolavoro di Botticelli, L’adorazione dei Magi, va in trasferta dagli Uffizi, sua sede normale, al museo diocesano di Milano, Non per sembrare noioso, ma anche in questo caso devo prendere atto che forse il massimo rappresentante della terza maniera, per dirla secondo le classificazioni di del Vasari, adotta di preferenza figure viste di profilo, che guardano a sinistra in prevalenza o a destra, Oppure ci può essere, lo dicevo anche per il massimo Piero della Francesca l’immagine piatta, tutto pur di evitare immagini che si orientino in modo spontaneo, come avrebbe prescito tra poco la maniera moderna, con Leonardo in testa. Il che, ripeto, è da vedere in omologia con la navigazione marittima di quei tempi che avveniva bordeggiando le coste, con timore di inoltrarsi liberamente nell’alto mare. Si sa che invece di avvicinarsi ai libero movimenti previsto dalla maniera moderna il Botticelli, sarebbe addirittura ritorno indietro, a fasi più arcaiche, in corrispondenza con gli anni regressivi imposti dalla strana riforma del Savonarola, in tutto aliena dai canoni del Rinascimento, che pure avevano trionfato nella Firenze di fine secolo. Tutto ciò, inutile dirlo, costrinse Leonardo a fuggire dalla città medicea per trovare più libertà di movimento a Milano.