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Ben tornato DE Kooning

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Ben tornato De Kooning

Ci eravamo quasi scorsati dell’esistenza di Willem De Kooning, uno di quei grandi emigrati dal’Europa distrutta verso gli Usa, al pari di  Ashley Gorky, dove  aveva trovato tutta la forza di esprimere un espressionismo forte, con quelle sue figure umane digrignanti che superavano in ferocia gli espressionisti tedeschi d’andan e gettavano un ponte verso i Neuen Wilden Tedeschi, e forse era stata proprio questa vicinanza a costringere uno dei più forti tra quest ultimi, Georg Baselitz, a cercare un margine di autenticità conficcano i suoi mascheroni a testa in giù, come S, Pietro una volta accettata l’amaro desino della crocefissione, aveva preteso anche lui di essere messo sulla croce a testa in giù. Ma iin seguito De Kooning aveva rinunciato a quella sua violenza, caso mai affidandola solo all ascultura, come è successo ad altri pittori, penso a Cucchi e a Paladino, Ma in pittura la sua lezione si era forse un po’ troppo allentata, fino quasi a sfiorare  quello che è stato detto anche un Impressionismo astratto, come se il suo lazo stentasse ad afferrare una preda e ricadesse su se stesso in volute troppo larghe, tentando invano di afferrare  una qualche consistenza cromatica. Comunque ci sta tutto, questo recuoero a lui dedicata dalle Gallerie dell’Accademia a Venezia, visibile fino al 15 settembre, a cura di uno specialista in questi recuperi dell’arte nordamericana come  Mario Codognato.

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