Mi pare che ormai si diffonda la consapevolezza di quanto sia stato errato cedere ai privati certe infrastrutture fondamentali alla vita economica del nostro, come di qualsiasi altro Paese. Il caso presente ovviamente è quello dell’ILVA, ma si aggiunge pure quello dell’Alitalia, e forse anche di Autostrade. E’ riusonato in queste ore un ammonimento del Presidente Boccia di Confindustria, [...]
Author Archives: Renato Barilli
Viel: la vita è un flusso di scrittura
Diego Sileo, alla guida del Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) di Milano, sta realizzando una serie di mostre monografiche dedicate ad artisti oggi sulla cinquantina che costituiscono l’asse portante della nostra attuale ricerca. Sono già sfilati Luca Vitone ed Eva Marisaldi, si prepara in pista Luisa Lambri, ora è il turno di Cesare Viel (1964). Se si volesse trovare un’etichetta per [...]
De Seta: ben di più di una “carte postale”
Più di dieci anni fa avevo recensito un romanzo di Cesare De Seta, “Quattro elementi”, con qualche titubanza, perché temevo di occuparmi di un tipico “violon d’Ingres”, cioè di una prova laterale, da dilettante, di un autore ben noto per solidi titoli di docente universitario in storia dell’arte e dell’architettura, ma già allora avevo dovuto ammettere che quella storia “teneva”, [...]
Dom. 3-11-19 (resistere)
Per stigmatizzare con efficacia la situazione attuale credo che nulla valga meglio che ripetere lo slogan usato da Saverio Borrelli, al culmine di “Mani pulite”, “resistere resistere resistere”. In questo caso ovviamente lo si deve applicare al governo giallo-rosso, pur sempre sovrastato dal rischio che se cede, il Paese viene consegnato a quel Mussolini in sedicesimo, ma non per questo [...]
Icaro. una scherma spaziale
La Galleria d’Arte Moderna di Torino dedica una giusta e opportuna retrospettiva a Paolo Icaro (1934) che serve a ricordarci una volta di più come l’Arte povera di Germano Celant non possa pretendere di portar via l’intero piatto di quanto si affacciava in Italia, e nel mondo, all’approssimarsi del fatidico 1968. Lo stesso discorso vale, e del resto io l’ho già fatto, per il suo conterraneo, [...]
Pariani: un gioco dell’oca abbastanza ben riuscito
Alla cinquina del Campiello di quest’anno ho applicato, come altre volte, un mio criterio più rispettoso di normali valori critici capovolgendone l’esito decretato da una impreparata giuria popolare. Pertanto l’ultimo arrivato, Francesco Pecoraro col suo “Stradone”, mi è sembrato di gran lunga la migliore opera in campo, degna addirittura dello Strega, se non si fosse trovato davanti [...]
Dom. 27-10-19 (IV)
Purtroppo il mio divorzio dallo stato di ardente, generoso sostenitore di Renzi è irreversibile, non trovo proprio possibili giustificazioni alla sua scissione. Magari lo avesse fatto in passato quando fu bollato dalle due sconfitte successive, al referendum costituzionale e alle ultime elezioni politiche, sarebbe stato più naturale, in tanti davano per scontato che volesse imitare l’esempio [...]
Pietroiusti: una felice autobiografia
Sono stato un sostenitore della cosiddetta Scuola di Piombino, composta da Salvatore Falci, Stefano Fontana e Pino Modica, cui si era aggiunto Cesare Pietroiusti, nonostante la sua nascita a Roma, parlando di loro già dalla fine degli anni ’80, quando apparvero in forze a Milano, presso la Galleria del Milione, ma solo perché sostenuti da un gallerista allora senza sede propria, Casoli, [...]
Di Paolo: scorrevolezza con inciampo finale
Ricevo l’ultimo romanzo scritto da Paolo Di Paolo, “Lontano dagli occhi”, e ben volentieri ne parlo, anche perché è accompagnato da un lusinghiero biglietto di stima nei miei confronti, non pare che l’autore se la sia presa troppo male per alcune riserve con cui avevo accolto il suo precedente “Una storia quasi solo d’amore”. Nel frattempo Di Paolo è cresciuto nella presenza critica, [...]
Dom. 20-10-19 (dazi)
A dire il vero in precedenti domenicali ho già detto tante cose ancora valide, ma d‘altra parte “repetita iuvant”, come è nella questione dei dazi, oggi attuale più che mai. Questi non sono un male in assoluto, anzi, costituiscono una ragguardevole arma di difesa, quando un’industria decide di delocalizzare i suoi stabilimenti per spostarli in sedi dove il lavoro costa meno. E’ la ragione [...]