In questo momento, ore 10 del mattino, mi sento di lanciare una scommessa, tanto, rischio ben poco, in questi miei soliloqui. Credo cioè che il pubblico italiano risponderà in buona misura alla chiamata alle urne per eleggere i vari sindaci di tante città, così smentendo la schiera infinita di gufi che insistono a pronosticare un vasto astensionismo. Cerio, non avremo le alte percentuali di altri tempi, quando alle urne si accorreva sia per la novità di un rituale impedito ai tempi del regime, e soprattutto impugnando le schede, a sinistra, come possibile arma di riscatto di un proletariato oppresso, o a destra, come barriera contro gli spiriti di rivalsa proprio delle classi inferiori. Ora siamo al livello di ogni altro Paese occidentale di buona democrazia raggiunta, e dunque non si andrà molto al di sopra di una metà dei votanti, ma quella, e forse anche una decina di punti in più, sarà raggiunta. In definitiva il popolo italiano, in barba agli sbarramenti in genere interessati dei profeti di sventura, è intelligente, non va votare per referendum inutili e pretestuosi, o per una istituzione screditata come quella delle Regioni, ma per i Comuni, sì, i problemi sono ben presenti, incalzanti, e anche i volti di chi si offre per affrontarli. Anche su questo aspetto non si capisce la sfiducia dilagante in tutte le testimonianze dei nostri pensosi, e anch’essi inutili, commentatori politici. L’unica cosa in cui posso dare ragione a loro, nonostante il mio più volte affermato renzismo, è che davvero mi è sembrato prematuro far partire subito la campagna a favore del sì al referendum sui mutamenti costituzionali. Meglio era innescarlo dopo la tornata delle amministrative. Da notare però, al solito, la pretestuosità di tanti attacchi al nostro leader mximo, che molto opportunamente non si è lanciato a corpo morto nelle varie campagne per le Comunali. Se lo avesse fatto, si sarebbe gridato al sacrilegio, all’intrusione indebita. Egli invece giustamente ci ha invitato a rispettare i tavoli, precisando che in quelli per il rinnovo del consigli comunali non sono in gioco le sorti del governo.
Sempre in materia di scommesse, mi sento di rinnovarne una già avanzata. A Roma non andranno al ballottaggio né Marchini né la Melloni, una destra spaccata in due non potrà intromettersi nella partita riservata solo a Giachetti e alla Raggi. Vedremo tra poco se in questi pronostici ci ho preso o no.