Beckham
Ricevo con grande piacere l’ultima fatica di Roberto Barbolini, Il caso Beckham, dato che bisogna riconoscere in lui il miglior scrittore comico attualmente in carica, visto che si è quasi assentato Stefano Benni, dandosi ai piaceri della campagna e della famiglia. Invece Barbolini è diventato quasi un barman che mette tutti i casi della sua Modena, luogo preferito delle sue esplorazioni, con tutte le famigli del suo vissuto, nonni , bisnonni eccetera, e i segreti di Modena, suoi sotterranei e cose simili. Appunto come un esperto barman, Barbolini agita il tutto, ne ottiene delle divertenti miscele che poi seve in contenitori che come vuole l’uso sono poco profondi, hanno la consistenza di novelle che ogni volta ricominciano con questi gioco alla molteplicità dei riferimenti. Del resto, questa della comicità è una vena profonda che noi abbiano, almeno dai tempi di Palazzeschi, che la rivista “Immaginazione” ha fatto bene a celebrare nel suo ultimo numero. Dopo di lui ci sarebbe una lunga serie, passando da Campanile a Zavattini e appunti fino a Stefano Benni. Un filone prezioso di cui il nostro Barbolini è preciso innovatore e cultore. Naturalmente non è possibile ricostruire queste intricate vicende, bisogna limitarsi a gustare nel loro affacciarsi, sempre fresche, fragranti e flagranti, partecipando come a una festa di divertimento collettivo. Solo una osservazione. Barbolini si ispira al famoso rasoio di Ockham, ma procede alla rovescio, mentre il filosofo medievale invitava ad abbreviare, a togliere le circonlocuzioni inutili, il nostro autore, con il rinvio a tutt’altro protettore, ci rimanda a un calciatore brillante e dalle mille risorse che come lui gioca ad aggrovigliare le situazioni con giochi di sponda innumerevoli.
Roberto Barbolini, Il rasoio di Beckham, La nave di Teseo, pp.341, euro18