Fuochi di Lisbona
Ricevo da Paolo Ruffilli, con bella dedica, il suo romanzo Fuochi di Lisbona, che ci ricorda una delle opere più note di Antonio Tabuchi, Sostene Pereira, al punto che, avvertendo quella vicinanza, lo stesso Tabucchi aveva dedicato una nota a una prima uscita di questo romanzo. Che è gentile e delicato, cosa che erto non si può ripetere per tanta produzione dei nostri giorni. Anche Ruffilli è un lusitano convinto che infatti dedica gran parte delle sue pagine a un omaggio al grande Pessoa, e assume del resto il compito di farsi guida preziosa per le vie di Lisbona. Naturalmente ci deve essere una divinità femminile e protettrice, il protagonista la trova in una dama dal nome quasi simbolico di Vita, tra cui l’amore è quasi casto, comunque esente dalle crudezze e brutalità cui la narrativa attuale non riesce a sottrarsi. Boisogna però ammettete che proprio questo trattamento elegante, e quasi d’altri tempi, può limitare l’apprezzamento di questa vicenda.
Paolo Riffilli, Fuochi di Lisbona, Passigli editore. Pp. 212, euro 17,50.