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Diego De Silva

Diego De Silva

   Per alimentare il mio blog per quanto riguarda la narrativa mi valgo dei “più letti” quali risultano dai vari supplementi letterari, ovviamente scartando i già letti o quanti a naso non mi convincono. Questa volta mi sono imbattuto in un romanzo ben riuscito, steso dal a me sconosciuto Diego De Silva, che del resto ha superato i sessant’anni, a differenza dei giovani che in genere compaiono in queste graduatorie, Perfino il titolo             questa volta è pertinente, I titoli di coda di una vita insieme, il che riguarda la coppia Fosco e Adele, che a un certo punto si sentono indotti a porre fine appunto al loro vivete insieme, con tutta una serie di sconcerti narrati molto bene nel libro. Intanto, in quelli legali, in quanto i due si rivolgono a legali specialisti in questa materia oggi molto frequentata. Ma più delle procedure legali con relativi memoriali, ricostruzioni, alibi, atti d’accusa, contano i piccoli incidenti di una vita trascorsa all’unisono, nascono problemi quando “lui” si trova a fare il caffè da solo, e anche il tetto matrimoniale che li ha ospitati per parecchi anni ora diviene un luogo di angoscia,  non si sa se tentare ancora di ritrovare i cantucci coperti dove i due copri si accucciavano, o invece accettare una dura e incognita separazione. C’è in particolare  un episodio che merita di essere segnalato per la delicatezza con cui è condotto, e anche per la buina figura che fa fare alla nostra polizia. Infatti in una di quelle notti ingrate e insonni per il venir meno di tante preziose abitudini acquisite quasi senza accorgersene Fosco decide di  fare due passi fuori casa, ma per la sbadatezza e anche per il carattere insolito di quella decisione, in una vita che invece è regolata sull’orologio, esce col pigiama indosso. Per fortuna si imbatte in una .La coppia di poliziotti che si comportano i in modo molto umano,  a differenza di quanto vediamo in certe scene nordamericane, accettano perfino l’ovvia osservazione che la vittima, uscendo uscito in pigiama, non può avere con sé documenti come la carta d’identità. Forse li convince l’aspetto civile e facoltoso che l’indagato dimostra, certo è che lo riaccompagnano a casa. Ma questo è soltanto un episodio di una separazione che si srotola senza drammi particolari, affrontata da entrambi con stile, con sofferenza ma anche con rassegnazione, e non mancano neppure i segnali di reversibilità. Siamo proprio sicuri che quella vicenda sia giunta ai titoli di coda o ci possono essere pause, passi indietro, riorni a certe abitudini che è difficile abbandonare?

Diego De Silva, Einaudi, pp. 240, euro 19.

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