Remake di Enrico
A suo tempo avevo recensito il Jack Frusciante di Brizzi sul Corriere della sera, devo dire con non molto entusiasmo. Il mio interesse andava alle due donne, Silvia Ballestra e Rossana Campo, con cui si iniziava l’impresa di RicercaBO. Anche alcune prove successive di Brizzi non mi avevano entusiasmato, il mio interesse per lui si accese quando inaugurò la serie di fanta-politica, immaginando un Mussolini tanto abile da fare un capovolgimento di fronte alleandosi con gli angloamericani e morendo nel suo letto, come l’altro dittatore, Franco, vedendosi anche restituite le colonie africane. Poi mi avevano interessato i suoi pellegrinaggi in luoghi per noi simbolici, e pure le faccende familiari, narrate con un fare sicuro, rotondo, molto diretto e plastico. Sono rimasto quindi alquanto meravigliato per questa sua riproposta dell’opera prima, forse l’ha fatto perché gli è sembrati che non se ne fosse intesa appieno la portata sperimentale. Il remke mantiene gli stessi personaggi ma gli dà più campo d’azione, dato che nel frattempo c’’è stata schenken con libertà di movimento in Europa e dunque il nostro Alex sciama con i compagni per le vie delle capitali europee, accontentandosi di dormire in ostelli o in sacchi a pelo. Anche Bologna è rivista in modo più scompigliati e avventuroso, il che in definitiva è anche il vero e apprezzabile motivo di questo remake, riscattare un clima sperimentale dal clima uggioso che, come ho denunciato altrove, si è costituito sulla nostra narrativa recente, succube di temi del passato e infeudata al Mezzogiorno. Contro questo clima stantio Brizzi suona la sua tromba di guerra, lancia le sue provocazioni, ci richiama a un’azione più vivace, pare col consenso dei lettori che infatti pongono al secondo posto nella lista dei gradimenti questo suo rilancio, secondo le attendibili graduatorie dei nostri supplementi culturali.
Enrico Brizzi, Due, HarperCollins, pp. 309, euro 19.