In memoria di Gian Luca Tusini (1961-2024)
Se n’è andato di colpo, vittima di un infarto di cui non aveva avuto chiara consapevolezza, accasciandosi di colpo nella località nei pressi di Mirandola che gli era cara più di ogni altra. Con lui la comunità degli storici dell’arte emiliani perde un collega gentile, preparato, privo di quelle invidie e gelosie che purtroppo sono abbastanza comuni nel nostro mestiere. Io lo avevo aiutato a raggiungere il primo titolo accademico di rilievo presso La Facoltà dei beni culturali di Ravenna, e di questo mi era stato riconoscente, ricordo con dolore e amarezza che la sua telefonata era la prima a raggiungermi per farmi gli auguri nel mio compleanno, posso ben dire che con lui anch’io ho incominciato a morire,. Come studioso, gli devo una scoperta che mi è stata di grande sollievo, nell’ammirazione cieca che ho sempre provato per il canadese Marshall McLuhan, fino ad accogliere alquanto fideisticamente il collegamento che questo insigne studioso aveva fatto tra Gutenberg e il nostro Alberti, cosa che a molti nostri colleghi era sembrata incongrua e assurda. Ma Tusini, leggendo pazientemente la vita dell’Alberti nel sacro testo del Vasari, aveva scoperto il collegamento, infatti l’Alberti, riferiva il Vasari, aveva dichiarato l’enorme impatto che su di lui aveva avuto l’invenzione di Gutenberg, e dunque ecco trovato il vincolo tra i due, in barba dell’ironica incredulità di tanti nostri studiosi. Naturalmente Tusini non si era fermato a questa scoperta, aveva lavorato sui massimi teorici della nostra disciplina, con contributi, tra gli altri, su Panofsky e Riegl. Non sapeva allontanarsi dalla sua amata Mirandola, piena di memorie familiari, anche se per opportunità si era pure procurato un domicilio a Bologna. Infatti nella sua multipla carriera aveva insegnato sia nel dipartimento delle arti di Bologna sia a Ravenna, optando infine per quest’ultima sede. Negli ultimi tempi aveba collaborato in particolare col collega Luca Ciancabilla, indagando su fatti locali, con la precisione e puntualità che lo hanno sempre distinto. Riposa in pace , caro Gian Luca, in attesa che io stesso venga presto a raggiungerti per continuare ne nostri proficui dialoghi.,