Alba
Forse ho osato troppo, nel dare la palma del migliore nella selezione del Campiello, A Antonio Franchini. Temo che i lettori, devo pensare non particolarmente arditi che vengono interpellati come giuria popolare, siano sconcertati dal suo linguaggio aggressivo e polemico. Forse la loro preferenza va ad Alba di Federica Manzon, che rientra in un genere prevedibile delle biografie del personaggio titolare del romanzo, con tante avventure e cambiamenti di sedi, alcuni dei quali decisamente apprezzabili, come quando la nostra autrice parla delle esperienze fatte da bambina quando ancora esisteva la Jugoslavia, sotto la dittatura di Tito, di cui lei narra di contatti diretti, cosa abbastanza rara negli annali,. Pare che Tito, spietato dittatore avesse però qualche gradi di tenerezza verso l’infanzia, così almeno risulta dal ritratto che ne fa la Manzon, propiziato anche da un padre doppiogiochista, per un verso vicino al dittatore, per un altro pronto a reagire. Ma gli scenari cambiano in fretta in questo romanzo, il che è anche il carattere che forse lo raccomanda al gradimenti dei lettori di gusto facile. La nostra Alba vive anche a Trieste, dove i nonni le assicurano buona accoglienza e perfino l’eredità di un appartamento. Devo dire che questa buona rievocazione dell’ambente triestino mi ricorda una scrittrice, Giuliana Morandini, che ho amato molto, pure lei dedita ai viaggi, nei suoi romanzi ma con mete molto più ampie e addirittura esotiche. Alba si dà invece a un cabotaggio più limitato, dove figura perfino Roma, o, con toni più drammatici, una Belgrado quando la dittatura titoina è ormai scomparsa, cedendo il posto a sanguinose lotte intestine.E da queto panorama non certo pacifico emerge la figura enigmatica di Vili, portatore di qualche handicap, non si capisce bene se davvero amato dalla protagonista, o invece tenuto lontano, come da fantasma da esorcizzare. Se il pubblico di votanti vuole una storia priva di toni drammatici, piacevolmente dispersa nell’illustrazione di ambienti, panorami, stati di cose, tra infanzia, adolescenza, maturità, capirei che la preferenza andasse a un prodotto coì facile da consumare.
Federica Manzon, Alma, Feltrinelli, pp. 267, euro 18.