Per Chiara Bottici
Ho avuto intensi rapporti di collaborazione con Chiara Bottici, sia come docente della New School di New York sia come narratrice. Suk primo fronte ho avuto da lei vari inviti a tenere lezioni presso i suoi studenti, nel mio stentato inglese, seguiti da inviti a cena nella sua casa a Broadway. Io l’ho ricambiata prestando molta attenzione alle sue opere narrarive, invitandola per ben due volte a RicercaBO e partecipando alla presentazione di uno dei suoi romanzi in una libreria di Firenze. Ma ora mi sembra che abbia toccato un buon grado di maturità coi racconti, sette, de L’impero dentro, il che conferma l’eccellenza di questo genere a cui esorterei i nostri narratori, visto che alle nostre spalle ci stanno un Boccaccio e un Pirandello. Il primo di questi racconti, Il muro, in realtà è un diario di vita relativo alla Berlino dell’Est, quando ancora esisteva il muro diviso, e posso confermare per esperienza diretta la veridicità di quella testimonianza, anche a me è capitato di varcare il Charlie Point, con le poche ore di permesso che venivano concesse ai turisti, ma che così potevano constatare de visu la differenza tra la Berlino occidentale, piena di vita, di traffico, di negozi, e invece il deserto dell’Est, con strade semi-vuote, percorse da poche bici. Poi c’è Viaggio sotto, vicenda di un povero ragazzo che alla ricerca di fortuna si nasconde sotto il cassone di un’auto per varcare un confine, e così siamo nel pieno dell’attualità, di quante vicende di questo genere si legge oggi in tutte le parti del mondo. Ma il racconto più incisivo è dedicato a uno psicoanalista cui si rivolge un paziente per cercare di capire la ragione per cui i figli lo odiano e si rfiutano di colmare il suo desiderio di essere allietato da nipoti. Il medico gli dimostra che la colpa è l sua, del suo dominio troppo stretto esercitato sui figli, e dunque il loro rifiuto di accedere a una paternità si spiega come rifiuto di cedere ai suoi comandi e di creare delle creature che ripetano in loro quella stessa durezza autoritaria e proibitiva. Ma anche gli altri racconti sono validi e vanno a segno, per cui davvero mi sentirei di ripetere qualcosa nello stile del Foscolo, che esortava gli Italiani alle storie. Io li esorterei al racconto, lasciando stare la pretesa di giungere al romanzo a tutto tondo.
Chiara Bottici, L’impero dentro, Castelvecchi, pp. 73, euro 12,50.