Arte

Alberto Colliva, la nuova fase

Così se n’è andato anche Alberto Colliva (1943-2023) a raggiungere Franco Filippi, nato un anno prima, scomparso nell 2015. E dunque del trio del Battibecco è rimasto solo Maurizio Bottarelli, peraltro quello che ha goduto di maggior successo. A rendere omaggio allo scomparso si sono impegnate ben tre gallerie bolognesi, tra cui La linea verticale che si è specializzato in questi recuperi, affidandosi alla sapiente penna di Pasquale Fameli, forse portato a vedere con particolare acume gli episodi dell’arte bolognese data la lontananza, della sua nativa Calabria, con cui, giunto tra di noi, gli riesce di metterli a fuoco con particolare perspicacia. Il mio preferito è stato Filippi, a cui ho dedicato una mostra commemorativa in Sala d’Ercole, Palazzo d’Accursio, come pure, scorrendo negli anni, a Antionio Mazzotti, Romana Spinelli, Giuseppe Del Franco, se non ricordo male, Avevo poi ricordato i tre dek Battibecco nella mostra Bologna dopo Morandi, allestita in Palazzo Fava sotto la regia di Fabio Roversi Monaco e del suo felice Genius Bononiae. Ricordo di aver fatto molta fatica a esporre qualcosa di Colliva perché aveva arrestato la sua produzione, che però agli inizi era sembrata felice, piana e distesa. Poi ne avevo perso le tracce, e le ritrovo ora che se n’è andato, scoprendo che aveva ripreso a lavorare, ma in modo molto diverso da quello dei suoi inizi. La metafora che può valere in questo caso è quella dello scolaretto che si vergogna della sua diligenza e probità, afferra allora i fogli o le tele, preso da una socie di sacra ira, e li appallottola, li sgualcisce, li stringe in pugno, deponendone poi le spoglie sul supporto bidimensionale. Insomma, una pittura che punta alle tre dimensioni, e che intende raggiungere alti toni emotivi, in un espressionismo intenso quanto originale. Decisamente, una nuova esistenza, chissà, se non avessero già provveduto qualificate gallerie bolognesi, forse avrei dovuto rimettermi in attività per dedicare anche a lui, come a Filippi, un ricordo in Sala d’Ercole.

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