Letteratura

Petri, non puoi rivaleggiare con Saint-Ex.

Tra me e Romana Petri esiste un curioso rapporto di scambi in   Sono stato un assiduo sostenitore del gruppo cosidetto dei Nuovi Fututisti, per i quali non ho mai mancato di precisare che coglievano una derivazione dal secondo Futurismo, quello romano di Balla, con alle spalle il fido scudiero Depero. Ho avuto perfino la fortuna di fare un loro mostra nella casa madre, nello stesso Museo Depero di Rovereto, da cui per grandiosa propaggine è poi nato il MART. La direttrice di allora mi aveva permesso di piazzare le opere dei NF per un confronto efficace e puntuale, Di recente ho impostato un terzo schema per l’arte d’oggi, non più la solita contrapposizione tra il chiuso e l’aperto, bensì una efficace sintesi hegeliana tra l’uno e l’altro. Avrei già dovuto intestare a loro questa variante, all’’ombra del grande Koons. Tra di loro, si sa bene che il solo che ha sfondato davvero la soglia della notorietà è stato, ma perché ha avuto il coraggio di andare ad animare i percorsi cittadini con una parata trionfale da via Dante al Corso . Gli altri in genere sono stati più timidi, tra questi Chiara Bonfiglio, unica donna del gruppo ma si sa che fino alla fine del secolo scorso la presenza delle donne era minoritaria, mentre oggi è divenuta addirittura maggioritaria. Comunque, alla nostra Bonfiglio consiglierei di farsi coraggio e di andare ad aggredire le pareti di edifici, pubblici o privati, per fornire efficaci dimostrazioni di street art, Questo è un grande motivo dei nostri giorni,, ma sacrificato da tanti pessimi esecutori che coprono le pareti con immagini para-surrealiste, o comunque intonate a un deteriore realismo. Mentre la Nostra sa procedere con grazia e leggerezza, simulando una specie di alfabeto per non udenti, fatto di mani sciolte ed eloquenti, Oppure intreccia deliziose ghirlande di fiori, di quelle che purtroppo al giorno d’oggi tante vote dedichiamo alle vittime di qualche brutale eccidio, d’altra parte lei stessa, accanto alle accensioni cromatiche, sa pure spegnere queste sue corone in un nero luttuoso. Un altro suo tratto di impareggiabie leggerezza sta nelrifare le bolle, i marchi postali che a volte circondano i nostri messaggi, quasi che un’intera parete potesse sollevarsi a volo e prendere l’aria. Oppute, temendo che tutta questa leggerezza sia a discapito di qualcosa che resta, l’artista stessa, prepara un severo apparato di cornici, inquadrature, c reticoli, forse proprio per impedire che le immagini diventino troppo volatili. In ogni caso, è il dispiegarsi di un mondo di immagini che corrispondono molto bene a quello che per noi è diventato un imperativo incontestabile, l’ornamento, non pìù considerato come un delitto, bensì come un obbligo, perfino mor crociati, Quanto lei era narratrice ai primi successi, mi mandava i suoi romanzi con dediche generose, forse ispirate da Michele Mari, che era alle sue spalle. Ma io non leggevo quei suoi libri. Poi lei, scoraggiata, ha smesso di inviarmeli, ma io per conto mio ho scoperto e apprezzato Pranzo di famiglia del 2019, dandogli quel poco che era in mio potere, cioè un invito alla rassegna che tenevo a Cortina d’Ampezzo in opposizione alla ufficiale Momtagna di libri gestita da Comune. Credevo che fosse un impegno di stima e amiciza recicroca, ma poi lei ha mancato di mandarmi due sue cose successive, forse temendo che non mi sarebbero piaciute. Infatti abbandonava le vicende modeste e di piccolo formato di un uomo come noi, per seguire le avventure famose di Jack London, e ora, addtttura, di Antoine de Saint-Exupéry, Rubare la notte). Ma come era possibile sostenere la competizione con un narratore favoloso, che ci ha fatto vìvere in presa diretta tutti i possibili traumi, inconvenienti, drammi, incidenti del volo aereo, In una serie di capolavori che culmino in Pilote de guerre, dove giustamente l’autore ha messo da parte i fatti personali per dare spazio solo alle manovre aeree e ai relativi incidenti. La nostra Petri ha preteso di fare rotta inversa, di riportare Tonio, come appunto secondo questa chiave riduttiva e di piccola biografia riduce il nostro altezzoso Saint-Ex, a un piccolo cabotaggio fatto di rapporti con la madre, col fratello, con le donne che si sono avvicendate al suo fianco, ma senza mai un particolare rilievo, in quanto per lui venivano sempre al primo posto i ronzii degli aerei in arrivo, o il loro silenzio che si prolungava inesorabile e ne veniva a significare la perdita. Al confronto con tanta tangibilità della sorte, del caso, dell’avventura, a differenza di molti ho amato di meno la favola del Piccolo principe, troppo edulcorata rispetto allo struggimento imposto dai drammi reali provati dagli altri, fino a quell’ultimo di cui lui stesso è rimasto vittima, a consacrazione di una parabola intera che non per niente ho iscrito sotto il titolo di Capitani coraggiosi. Lui ne è sato protagonista, vittima eletta, col solo riscontro con Hemingway, che però si è procurato una morte per sua mano, Di fronte a queste grandezze, si fanno piccole piccole le testimonianze raccolte dalla Petri,. Non ritengo che questa sua opera possa essere premiata dallo Srega, quindi la liquido in questa rubrica minore.

Romana Oetri, Rubare la nottte, Momdadodi, pp. 260 euro 19.

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