Naturalmente il problema del giorno è di tentare di arrivare a una pace in Ucraina. Ci sono le trattative aperte dalla Cina che lasciano un filo di speranza, e pare che altre si stiano svolgendo in segreto in Svizzera, Per quanto mi riguarda, ripeto certe mie proposte, ovviamente rimaste lettera morta. Queste cominciano col ribadire quanto ha sempre proclamato il buon senso di Macron, che cioè bisogna dare qualche concessione a Putin, diversamente le ostilità si prolungano sine die. Queste non potranno consistere nel concedergli il Dombas, che pure è stata la prima causa del conflitto. Se l’Ucraina avesse concesso subito agli abitanti di quella regione il diritto di parlare russo, forse si sarebbe evitata l’invasione di Putin. La soluzione potrebbe consistere nel mantenere quella regione sotto il controllo ucraino, ma concedendo appieno il diritto di parlare russo, se lo si vuole, così come noi abbiamo concesso al Sud Tirolo il diritto di parlare tedesco., Si potrebbe addirittura aggiungere la possibilità di avere un doppio passaporto, a chi si sente assolutamente attratto dalla Russia, pur ribadendo una sovranità ucraina, ma molto condizionata e piena di concessioni. Però si convinca Zelensky a rinunciare per sempre alla Crimea, il miraggio di riconquistarla è fuori dell’ordine delle possibilità, se si pensa che la Russia ha già congiunto quella penisola con un ponte verso la madrepatria. Un buon segno potrebbe essere in un passo recente della Cina all’ONU, dove il grande stato, ovviamente intervenendo pro domo sua, ha condannato le occupazioni di terre altrui. Ovviamente i cinesi hanno pensato al rischio che qualcuno voglia mettere in gioco i propri buoni diritti sul possesso di Formosa.