Attualità

dom.-18-12-22 (Bologna)

Il “Sole 24 Ore” di domenica scorsa 11 dicembre ha proclamato che la città di Bologna è prima in una classifica del bene vivere tra le varie città italiane. Naturalmente, da buon petroniano, una dichiarazione del genere mi fa piacere, però il mio spirito critico mi induce a metterla in dubbio, neanche che fossimo in presenza di un Quatargate, se non ci fosse l’indubbia serietà del giornale. E poi,  quale mai influencerpagherebbe per questa promozione del capoluogo bolognese? Sarei propenso a dare conferma per quanto riguarda la sanità, che in effetti mi pare funzionare molto bene, quanto meno ai miei bisogni ha sempre risposto con solerzia ed efficacia. Ma con l’Università si aprono già dei problemi. Ovvio che da noi escano molti laureati, se no che ci starebbe a fare l’Ateneo più vecchio del mondo? Ma in genere se ne vanno altrove, ovvero “sbolognano”, e poi proprio qui cominciano i guai, si sa che esiste una lotta secolare tra gli abitanti di Bologna, taccagni, avari assai più dei genovesi, e gli studenti che vengono taglieggiati cn con i costi abnormi delle stanze, tanto che nei secoli gli  studenti hanno  preferito abbandonare il nostro Ateneo per fondarne altri, anche a notevole distanza, fino a Montpellier. Quanto alla movida, cioè alla festa serale che invade il quartiere universitario, non so se sia da ascrivere agli aspetti positivi o invece a una specie di piaga inflitta agli abitanti di quella zona. Per rimanere in tema di cultura, dal precedente sindaco Merola e dall’attuale Lepore è stata fatta una politica al risparmio per le mostre, il che non ci mette certo in una posizione di vantaggio, basterebbe andare nella vicina e concorrenziale Firenze per constatare come là le cose sono messe molto meglio che da noi. Non tocchiamo poi il capitolo trasporti, con l’idea balorda di raddoppiare  la tangenziale, invece che costruire un comodo passante a Nord, che sarebbe già stato fatto. Idem si dica per l’alta velocità, se l’avessimo fatta scorrere anche quella a Nord, ci avrebbe evitato l’enorme ma scomodo cassone sotterraneo, del tutto spropositato per una stazione di transito e non di testa, Non l’hanno fatto a Roma, Firenze, Milano, dove le Frecce Rosse perdono un quarto d’ora per entrare e uscire, lo abbiamo fatto noi, che lo potevamo evitare. Provate voi, da quella profondità, a risalire alla superficie, se come me siete portatori di handicap. E’ un’impresa ardua. E poi, smettiamola di celebrare la strage alla stazione, sentiamo il dovere morale di ricostruirla, abbandonando il logoro e per noi del tutto improprio stile fiorentino di quel vecchio edificio che continuiamo a tenerci, mentre altre stazioni come la nostra di transito, penso a Parma o a Pescara, hanno fatto ottime stazioni sopraelevate. Ci resta  per consolazione senza dubbio un primato nel cibo, perfino eccessivo, infatti abbiamo nel centro troppi ristoranti e pizzerie, come ha denunciato un vero protagonista della cultura bolognese come l’ex-rettore, ex-presidente di Carisbo, ex-tutto, Fabio Roversi Monaco.

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